E’ stata presentata Giovedì mattina a Roma, nella sala Trevi, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, la XXI edizione del Festival del Cinema Latino Americano. La manifestazione, che si terrà a Trieste dal 21 al 29 ottobre, offre un programma estremamente ricco -saranno circa 200 le opere proposte- tra film in concorso, omaggi speciali, documentari, medio e cortometraggi. Il primo a prendere la parola è stato il Presidente Fernando Birri, che si è lanciato in un curioso e simpatico parallelismo con la scatola cinese buñueliana per introdurre il Festival. Se nella prima scatola -dice- troviamo la situazione socio politica dell’America Latina e nella seconda il nuovo cinema latino americano che si sta aprendo verso nuove prospettive, nella terza c’è proprio il Festival, che anche quest’anno si propone come un interessante sintesi tra queste due. Al suo interno ci sarà anche un omaggio al grande regista argentino, con la presentazione di due film: l’ultimo suo realizzato (Za 05, lo nuevo y lo viejo) e un altro di Hugo Grosso (Donde comienza el camino), che segue il percorso della sua straordinaria vita, artistica e non. A conclusione del suo discorso ha ricordato che nell’ultima scatola, importantissima, c’è il pubblico stesso, che si spera numeroso…
Rodrigo Diaz, il direttore artistico, ha poi spiegato l’imperativo morale del Festival, ovvero il saper raccontare con dignità e coraggio l’America Latina intera, la sua cultura e il suo cinema, tuttora ignorati da buona parte della critica occidentale. Il corposo programma abbraccia diversi filoni tematici: un’intera sezione dedicata alla presenza degli italiani nel continente, con il premio Italia in America Latina; un omaggio -con il conferimento del premio Salvador Allende- alla Scuola Internazionale di Cinema e Tv de La Habana, fondata da Gabriel García Márquez nel 1986 ed attualmente diretta da Birri, con la proposizione di 40 opere-tesi di laurea; una retrospettiva sul regista messicano Jorge Fons e anche un inedito documentario sul fotografo Alberto Korda, autore delle più famose foto del ‘Che’. In concorso diversi film, molti dei quali girati da nuovi talenti del continente.
La parte conclusiva del discorso ha riguardato i temi un po’ più spinosi riguardo l’organizzazione del Festival, soprattutto per i mancati finanziamenti della Direzione Generale per il Cinema del Ministero, legati principalmente al fatto che non si propongono film europei (nonostante molti di essi siano co-produzioni con Francia o Spagna, per esempio) e che il panorama italiano risulta essere già saturo di eventi del genere, e quindi impossibili da finanziarli tutti (salvo poi finanziarne solo una minima parte…). Lungi da inutili polemiche, il direttore ha concluso auspicandosi che il Festival possa in futuro ovviare a questi problemi e che soprattutto riscuota un buon successo di pubblico, vista la qualità dello stesso e il grande impegno e dedizione che da ventuno anni contraddistingue il lavoro degli organizzatori.
Per il programma e tutte le informazioni:
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