Difficile la vita dei geni. Spesso, infatti, intorno alle menti illuminate si crea una combriccola di personaggi, più o meno velatamente, portati a sfruttare in tutto e per tutto la fama, le idee, la vita di chi ha lasciato il segno nella storia. Il cinema poi sembra il territorio più fertile dove crescono questi particolari personaggi. L'ultima notizia da quel pianeta è quella del genero di Stanley Kubrick deciso in tutto e per tutto a realizzare un progetto del regista di "2001: Odissea nello spazio". Philip Hobbs, questo il nome, affidando la regia a Chris Palmer, vuole realizzare "Lunatic at Large", commissionato decenni fa a Jim Thompson dal regista stesso.
Il genero di Kubrick ebbe modo di collaborare col maestro in veste di coproduttore per il capolavoro bellico "Full Metal Jacket", e Thompson, morto da trent'anni, ha avuto contatti, seppure burrascosi, con il regista di "Eyes Wide Shut". Proprio Thompson infatti mise mano ai dialoghi di quello splendido noir che è "Rapina a mano armata" e successivamente collaborò alla sceneggiatura di "Orizzonti di gloria". Le carte in tavola sembrano quelle giuste, ma è proprio necessario tirare in ballo il nome di Kubrick? E cos'avrà di kubrickiano un film di Kubrick senza Kubrick?
"Colour me Kubrick", interpretato da John Malkovich lo scorso anno, sembra fortemente identificativo di una tendenza maturata subito dopo la scomparsa del Maestro. La personalità registica di Kubrick è stata così grande nella storia del cinema che inevitabilmente alla sua scomparsa è seguito un gran numero di omaggi, citazioni, attualizzazioni, emulazioni. Anche Spielberg non è stato immune da questo "morbo", avendo realizzato "A.I. - Intelligenza artificiale", su progetto del grande collega. |