Con sei minuti in meno rispetto alla versione presentata a Cannes, arriva nelle sale questo venerdì "L'amico di famiglia", ultimo film di Paolo Sorrentino con Giacomo Rizzo, Laura Chiatti e Fabrizio Bentivoglio, prodotto da Fandango e Indigo Film con Medusa. Il nuovo montaggio sacrifica sei minuti tutti concentrati nel finale: "Code di racconti - spiega il regista - che non servivano. E' un mio problema: scrivo sempre più finali".
"In ogni caso - scherza Sorrentino - non ci ho rimesso le mani perchè a Cannes non ho vinto. Del resto questo 'pericolo' non c'è mai stato e lì, al contrario, è andata benissimo". Ma il senso del film, nonostante il ritocco, non cambia. Geremia, il protagonista del terzo film di Sorrentino magistralmente interpreato da Giacomo Rizzo, non rappresenta una metastasi del genere umano né, tanto meno, un'eco biblica, piuttosto: "un usuraio bruttissimo, lercio, ricco e tirchio, cinico ed ironico - come si legge nota di presentazione del film firmata dallo stesso regista - che ha un rapporto morboso, ossessivo, malato con qualsiasi cosa. Con la madre, il padre, i soldi, le donne, insomma con la vita. Per questo pensa di essere solo, Invece non è solo, Sono tutti come lui. Siamo tutti come lui". |