Una retrospettiva dedicata ad Alain Resnais, da sabato 13 a domenica 21 gennaio 2007, protagonista dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, dove saranno proiettati in pellicola in versione originale con sottotitoli in italiano, 6 cortometraggi e 11 lungometraggi.
Alain Resnais, considerato uno dei padri del cinema moderno, dopo l'esordio avvenuto a Cannes con "Hiroshima mon amour" nel 1959, ha portato avanti un cinema particolare, basato su singolari rappresentazioni del tempo, in particolare considerandolo nella sua dimensione piu' intima ed enigmatica: quella della memoria.
Fin dai cortometraggi, il cinema di Alain Resnais ha sondato le tracce del tempo che si sedimentano nelle pieghe del vissuto, sia che si tratti delle onde sismiche propagate dagli eventi bellici che hanno squarciato il secolo appena trascorso: Guernica (1950), Auschwitz (Notte e nebbia, 1955), la guerra d'Algeria (Muriel, il tempo d'un ritorno, 1963), la guerra civile spagnola (La guerra è finita, 1966).
E sia che si tratti dell'immaginario nato dalla creatività dell'uomo: quello derivante dalla pittura (Van Gogh, 1948, premiato con l'oscar), dalla letteratura (Providence, 1976). Strettamente legato alla dimensione del tempo, l'altro grande asse su cui si articola la modernità del cinema di Resnais è la sperimentazione del linguaggio cinematografico, attraverso l'esplorazione di generi diversi, al fine di creare forme sempre nuove di racconto, cosa che ne fa un regista che sfugge ad ogni classificazione. |