Altro che Wisteria Lane. Qui di casalinga disperata ne basta una, ed è Claudia Gerini, dipinta più bella che mai dall'amore e l'abilità registica del compagno Federico Zampaglione. Il film, che dal 13 aprile porta al cinema il leader dei Tiromancino, è "Nero Bifamiliare": "Una black comedy - come lui stesso la definisce - che ironizza sulla paura della diversità e del confronto con l'altro, sui pregiudizi e su certi atteggiamenti poco ortodossi che abbiamo noi italiani".
E' l'estate dei mondiali che l'Italia ha vinto in Germania. Una coppia giovane e precaria compra la casa dei sogni, una bifamiliare appunto, nel comprensorio Valle Serena, che poi tanto tale non è. Furti, ossessioni criminali varie, finale dei mondiali e presunti tradimenti sconvolgono la vita di una coppia piccolo borghese: Claudia Gerini, casalinga amante dei fiori, e Luca Lionello, assicuratore truffaldino e frustrato. La causa? Una coppia di vicini decisamente sui generis, interpretata da Emilio De Marchi e Anna Marcello: lui polacco tuttofare dai loschi traffici, lei non meglio impiegata in un motel per camionisti. Attorno a loro una serie di caratteri e camei di livello: Cinzia Leone e Remo Remotti, Ernesto Mathieux, Max Giusti e Adriano Giannini.
"Nero Bifamiliare - prosegue Zampaglione - è un omaggio a quest'affascinante e preziosissima arte che è il cinema. Per mesi non ho suonato dal vivo, credo che dentro ci sia molto amore e rispetto per chi il cinema lo fa".
L'opera, scritta insieme a Rudolph Gentile, ha molti "padri" illustri: "Guardo il cinema a 360°, amo molto la commedia degli anni '70: Monicelli, Comencini il cinema di genere, da Bava ad Argento. E poi Tarantino, ma anche un cinema fatto di silenzi. Lynch è un punto di riferimento. Nel film, poi, faccio un omaggio smaccato e ironico a Sergio Leone, in uno sfasciacarrozze. Adesso ammiro molto, tra gli altri Garrone e Crialese. C'è anche la mia passione per la Spagna: Almodovar ma anche Alex de la Iglesia".
L'esordio di Zampaglione sembra presagire una lunga carriera: "Se avrò qualcosa da raccontare, come nella musica, non esiterò a farlo. Per ora so solo che l'ho fatto percheé amo molto fare e pensare i videoclip, ma mi lasciano sempre con un senso di inadeguatezza per la loro brevita'. Il cinema mi consente di invece di esprimere dei lati più nascosti, come l'essere un po' meno romantico e più beffardo". |