Sorprende in concorso l'impressionista "I'm not There", lo sperimentalissimo omaggio che Todd Haynes ha ispirato alla musica e alle tante vite di Bob Dylan. Attori del calibro di Heath Ledger, Richard Gere e Christian Bale sono le star a cui il regista di "Lontano dal paradiso" e "Velvet Goldmine" si è affidato per incarnare poliedricità e le fasi della sua carriera, dai primi passi nel folk alla conversione rock e a quella esistenziale, che lo porterà poi ad abbracciare l'evangelismo.
Su tutti spicca però Cate Blanchett. Sorprendente nella sua metamorfosi, l'attrice premio Oscar per "The Aviator" si reinventa nei panni allegorici di Jude, icona androgina e maledetta della fase rock dell'artista.
Proprio la pionieristica sperimentalità del progetto è la carta con cui la produzione ha strappato il via libera di Bob Dylan: "Documentari a parte - spiega Haynes -, questo è il primo film che ha autorizzato sulla sua vita. A convincerlo è stata la scelta di non racchiudere la sua storia e personalità in un unico personaggio, adottando invece una soluzione aperta, che lo sottraesse a etichette e semplificazioni".
Il marchio impressionista del film passa infatti anche per la struttura adottata per la narrazione: invece che sviluppare le storie in ordine cronologico, articolando la vicenda nella successione dei personaggi, Haynes punta su un disorientante collage che salta avanti e indietro nel tempo, fra nomi e volti, bianco nero e colore, intrecciandosi con vere e finte immagini di repertorio e interviste a personaggi vicini al cantautore.
"Ho letto quasi tutte le biografie e i materiali a disposizione su Dylan - racconta Haynes - Più andavo avanti e più capivo che il radicale cambiamento, personale e artistico, avesse improntato la sua esistenza. E' proprio per esprimere questo aspetto, che ho pensato di dover ricorrere a un espediente drammaturgico: cristallizzarne vita e lavoro in una serie di storie e alter ego, fra loro però separati e distinti".
Elemento determinante del film sono ovviamente le musiche, che accompagnano il mosaico di esperienze e personaggi. Un totale di 39 brani, fra versioni originali e rivisitazioni, che Todd Haynes ha selezionato da un campione iniziale di oltre 90 canzoni: "Le cover sono tutte riletture contemporanee - spiega -, prodotte dai Sonic Youth e interpretate da un insieme di artisti di ieri e di oggi". Guarda il trailer. |