David Slade ("Hard Candy") torna alla regia con "30 giorni di buio", in uscita l'8 febbraio. Solo un film di vampiri e fumetti, come piacciono ai giovani? In realtà c'è qualcosa di diverso in questa ennesima pellicola sui succhiasangue, parola di Ben Templesmith, autore del fumetto originale: "Ho pensato a qualcosa di assolutamente selvaggio, con un leggero accenno agli alieni. L'immagine classica del vampiro è quella del vandalo romantico; io invece volevo delle autentiche macchine divoratrici. Ormai i vampiri sono stati quasi ridicolizzati. Ci sono vampiri che escono con delle adolescenti invece noi vogliamo mostrarvi dei vampiri spaventosi che vedono gli esseri umani solo come un qualcosa da mangiare". E a quanto pare la trasposizione cinematografica di Slade, amante dei comic di Templesmith e Niles, ha rispettato fino in fondo lo spirito del fumetto.
Josh Hartnett interpreta il coraggioso sceriffo di Barrow, Alaska, costretto a difendere se stesso e la comunità dall'attacco di un nugolo di vampiri assetati di sangue. Davvero buona l'intuizione iniziale: ambientare la vicenda in una sperduta cittadina dell'Alaska, coperta per 30 giorni dalle tenebre più profonde. "Ci siamo innamorati dell'idea dei vampiri che giungono a Barrow, in Alaska, nel momento in cui il sole tramonta e non si fa più vedere per un mese", ha detto il produttore Rob Tapert, che ha fondato insieme a Sam Raimi ha fondato la Ghost House Productions. "Si tratta di un progetto che ci ha veramente elettrizzati perché trasmette quell'intensità e quell'orrore che io da ragazzo adoravo vedere al cinema e che apprezzo ancora oggi. Per Sam e me, '30 Days of Night' è un ritorno alle nostre comuni radici di 'La casa'".
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