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Dopo essere stato un semplice poliziotto di strada, Sean Casey, studente di legge a tempo perso, riesce ad entrare nell'ufficio della Procura Distrettuale di New York. La sua speranza segreta è quella di poter modificare il sistema. Dopo solo otto mesi di lavoro, viene inaspettatamente scelto come pubblico ministero di un caso, nel quale è coinvolto un pericoloso trafficante di droga, che ha ridotto in fin di vita un anziano ufficiale di polizia. Il fatto, poi, che la vittima sia suo padre non fa altro che complicare le cose. |
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News sul film “Prove apparenti” |
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Se ne è andato a 86 anni Sidney Lumet ( 9 Aprile 2011)
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E’ morto a 86 anni a New York Sidney Lumet, regista americano che ha segnato cinquant’anni esatti di storia del cinema, da “La parola ai giurati” (1957) a “Onora il padre e la madre” (2007). Considerato soprattutto regista pellicole di ambito giudiziario (il folgorante esordio, col quale ottenne l’Orso d’oro a Berlino, “Il verdetto” nel 1982, “Per legittima accusa” nel ’93, “Prove apparenti” nel ’96 e “Prova a incastrarmi” dieci anni dopo), Lumet tocca il punto più alto della sua carriera a metà degli anni ’70 quando gira due indimenticabili film con un giovane Al Pacino: “Serpico” e “Quel pomeriggio di un giorno da cani”. L’anno successivo è la volta di “Quinto potere”, satira sociale sul mondo della televisione, ma non vanno dimenticati due film a cavallo tra fine anni ’50 e prima metà degli anni ’60: “Pelle di serpente”, in cui lavora insieme a Marlon Brando e Anna Magnani, e “La collina del disonore” con Sean Connery, premiato a Cannes per la sceneggiatura. Tra i molti riconoscimenti è sempre mancato un Oscar ‘individuale’: l’Academy rimedierà in parte nel 2004 con il riconoscimento per la carriera. [...] |
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