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da storia di purtroppo solita malavita "immigrata", il film di Spielmann cambia decisamente con ottimo effetto sorpresa in profondo psicodramma dalla morte di Tamara, approfondendo aspetti interessantissimi (in questo caso riguardanti l'impossibilità di un eventuale termine di un sentimento forse non primario, la rabbia, davanti al "non ritorno" mortis causa) presenti a volte dentro di noi; davvero stupendo il quadro contestuale, polizziotto davanti a tutto con il suo senso di colpa che addirittura riuscirà a pacare l'ira di un apparente feroce e determinato personaggio est-europeo, dipinto come da copione più cinico della media..; bellissimo, commovente, portatore di pace interiore; non mancatelo.
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