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Alla vigilia della prima guerra mondiale la quattordicenne Oda von Siering fa ritorno a casa, a Poll sulla costa del Baltico, regione dove faticosamente convivono tedeschi, russi ed estoni, ai confini tra Germania e Impero Russo durante l’oscuro declino di un’epoca. Il padre di Oda, Ebbo, è uno scienziato morboso e inquietante che predilige oscuri esperimenti sulla razza e controlla la famiglia in modo crudele, in particolare la zia Milla, aristocratica perduta tra musica e tradimenti. Curiosa e ribelle, Oda finisce per prendersi cura di un anarchico estone ferito, nascondendolo agli occhi di tutti. Ma quel che sembrava un romantico gioco infantile, si trasforma presto in atto di sfida capace di innescare un’incontrollabile reazione a catena, l’alba di una rivoluzione che verrà. |
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"Kill Me Please" vince meritatamente il quinto "Festival Internazionale del Film di Roma": la commedia nera di Olias Barco conquista la giuria presieduta da Castellitto e batte "Hævnen" e "Poll", rispettivamente Gran Premio (nonché Premio del Pubblico) e Premio Speciale; un giudizio che mette sullo stesso piano i film dei due registi più attesi, Susanne Bier e Chris Kraus, ma soltanto il secondo è un film compiuto, che riesce a reggere anche alla tendenza melò del finale, mentre il primo cala decisamente nella seconda parte. Miglior attore è prevedibilmente Toni Servillo, première étoile di un cast maschile di altissimo livello in "Una vita tranquilla"; il premio per l'interpretazione femminile va all'intero cast de "Las buenas hierbas".
La Targa Speciale del Presidente della Repubblica Italiana al film che meglio mette in rilievo i valori umani e sociali finisce per essere un premio scontato, e va come da ogni pronostico (anche quelli prima dell'inizio del festival) a "Dog Sweat" di Hossein Keshavarz.
Per la lista completa dei premi consulta il Primo Piano. [...] |