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Il vincitore del 61° Festival di Berlino è l'iraniano “Nader and Simin, a separation” di Asghar Farhadi, che si aggiudica anche i premi per la recitazione; il secondo premio, ovvero il Gran Premio della Giuria, va a“The Turin Horse” di Béla Tarr. Miglior regista è Ulrich Köhler per “Schlafkrankheit”, miglior sceneggiatura è quella di “The Forgivness of Blood” sulle faide in Albania, per il contributo artistico è stato scelto di premiare sia la fotografia che le scenografie di “El Premio”, sulla repressione militare in Argentina vista attraverso gli occhi e le scelte di una bambina di 7 anni.
Come già detto i premi per la recitazione vanno a tutto il cast di “Nader and Simin, a separation”, tanto la parte maschile quanto quella femminile: decisamente una scelta insolita, sicuramente artistica ma anche politica, da parte della Giuria Internazionale presieduta da Isabella Rossellini e con membro ad honorem Jafar Panahi, per il quale si è mostrata una sedia vuota anche durante la cerimonia di premiazione. Ulteriori approfondimenti nel nostro Primo Piano. [...] |