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Gong Er è un maestro di Kung Fu originaria del nord della Cina. Suo padre, un celebre maestro, sta per celebrare il suo ritiro nella città di Foshan. Siamo nel 1936, alla viglilia dell'invasione giapponese, e la Cina del sud è in tumulto e reclama l'indipendenza. A Foshan arriva anche, dalle terre del sud, il maestro Ip Man. Lo scontro tra idee e tradizioni tanto diverse, sullo sfondo di un mondo che sta per crollare, è inevitabile. |
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News sul film “The Grandmaster” |
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Tutto Wong Kar-wai in Cineteca (21 Giugno 2016)
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Dall’1 al 31 luglio 2016 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta Omaggio a Wong Kar-wai, una rassegna che racchiude tutti i lungometraggi realizzati dal regista cinese.
Undici film per ripercorrere la carriera di Wong Kar-wai, compreso il suo ultimo film, “The Grandmaster”. Nato a Shangai nel 1958 ma cresciuto a Honk Kong, Wong Kar-way è da molti considerato il più occidentale dei registi di quella che è stata un’autentica Nouvelle Vague del cinema orientale a partire dagli anni Ottanta. Il suo cinema è una perfetta fusione di tradizione e innovazione: classico nel riproporre temi come l‘intimismo esistenziale, e la passione amorosa, estremamente moderno nell’adottare un linguaggio dinamico, che spesso rinuncia a una lineare logica narrativa per seguire invece una progressione dettata dalle emozioni. I suoi film, noti per l’estrema eleganza formale, offrono spesso immagini prima nervose, poi rallentate, talvolta quasi fluttuanti, che rappresentano con grande efficacia la voglia ma anche la paura di vivere dell’uomo, l’angoscia e la malinconia che percorrono inesorabilmente l’esistenza.
BIGLIETTI
Biglietto dâ [...] |
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Annunciate le nomination agli Oscar 2014 (17 Gennaio 2014)
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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5,5
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Si riscatta nel finale dove imparano i toni melodrammatici che restituiscono un colore ad un film che per il resto rimane ingolfato tra sfide di arti marziali con mosse da videogame o magna. La fotografia è raffinata e la mano di questo grande regista si nota ma vorrebbe strafare e finisce con l'essere convincente solo nelle rare (ma intensissime) scene intime.
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7,5
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Film post-epico dalle componenti (epico, storico, romantico, ecc) incompiute che tengono costante l'attenzione, come se tutto fosse solo un contorno con un filo conduttore impalpabile. Nato sulle corde di Wong, ispira emozioni sfruttando un ritmo di respiri mozzati, composizioni spaziali e temporali oniriche.
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6
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mah. sarà un po' colpa anche qui della poca famliarità che abbiamo (almeno io) con il once upon a time in China, sarà un po' colpa come al solito delle stramaledette aspettative - forse in realtà uno che ha fatto una cosa come In the mood for love farebbe bene a cambiar mestiere sibito dopo - ma soprattutto e certamente è colpa del fatto che alcuni film, non c'è niente da fare, vengono fuori male, senza molto senso e senza nessun cuore, in barba a tutto e tutti. oddio, certi "quadri viventi" sono di una bellezza senza pari, l'attenzione a certi dettagli rende persino i combattimenti di kung-fu più ricercati e più belli del solito, e Zhang Ziyi in alcune scene toglie veramente il fiato, ma se eravate in attesa del ritorno di Wong Kar-Wai, o per dirla tutta anche se avete semplicemente voglia di vedere un bel film, vi consiglio di sceglierne qualcun altro. persino Tony Leung se ne sta per tutto il tempo con addosso una faccia un po' perplessa.
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The Grandmaster |
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