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Dal 5 all’11 giugno, avrà luogo a Palermo, la quarta edizione del Sicilia Queer FilmFest. Molte le anticipazioni disponibili sul programma e sulle nuove importanti collaborazioni, tra cui quella con il Teatro Biondo Stabile di Palermo. Ha preso il via già da qualche mese la programmazione della quarta edizione del Sicilia Queer FilmFest, il festival cinematografico diretto da Andrea Inzerillo (direzione artistica) e Tatiana Lo Iacono (direzione organizzativa), che si svolgerà quest’anno dal 5 all’11 giugno 2014 al Cinema De Seta ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Come per le precedenti edizioni, anche nel 2014 il Sicilia Queer si avvicina al traguardo della nuova edizione attraverso un percorso di iniziative rivolte alla città: anteprime cinematografiche, incontri, seminari universitari e l’avvio di nuove collaborazioni.
Prossima tappa di questo percorso sarà la proiezione in anteprima regionale di “Il tocco del peccato”, del regista cinese Jia Zhang-Ke in programma al Cinema De Seta il prossimo 5 aprile alle 21.00. Prosegue così il lavoro sulle nuove visioni che il Sicilia Queer da anni porta avanti in città promuovendo opere di qualità in versione originale con sottotitoli. Il festival ha instaurato an [...] |
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Film ostico e difficile, come tutto il cinema di Jia Zhang-Ke, eppure capace di colpire e affascinare chi ha la pazienza di non cedere alle lusinghe di Morfeo. Un ritratto della Cina contemporanea e dei suoi squilibri realizzato attraverso quattro episodi legati da un filo assai lieve: quattro vite schiacciate dalla sete di denaro e dal capitalismo selvaggio che ha distrutto la vita tradizionale e con essa il paesaggio cinese. La scelta è soltanto tra il sacrificio e la complicità alla violenza. La conclusione della terza storia, e quasi tutta la quarta sono momenti di grande Cinema: un pugno nello stomaco che invita lo spettatore a fare i conti con la realtà sociale ed economica che ci circonda: perché il regista parla della Cina, ma ha il suo messaggio ha anche un valore universale.
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E' vero, il tema non è nuovo ma evidentemente sugli effetti indotti dalla rapida ascesa industriale della Cina ancora non tutto è stato detto. A partire dalla disperazione sorda delle popolazioni asservite al capitalismo e ridotte in schiavitù nelle fabbriche, nelle miniere, nei nightclub o nei bagni pubblici.Vittime prive di identità e di diritti stritolate dagli ingranaggi del potere arrogante che sfrutta, mercifica, riduce le individualità a numero. La rabbia allora accumulata sfocia in violento desiderio di vendetta contro l'oppressore o ripiega sul suicidio. Il degrado di questa nuova Cina è rilevabile ovunque sia a livello esteriore paesaggistico laddove pervade indifferentemente sperduti paesini di montagna e realtà metropolitane che a livello interiore, dove corrompe le coscienze e rende tutti "animals". E proprio gli animali sono accomunati all'uomo in questa sofferenza atroce, senza senso, esagerata e senza riscatto.
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pur non spiccando per originalità, le oltre due ore di questo film non solo non sembrano, ma trasmettono perfettamente il loro messaggio - un segnale di allarme che sarà necessario ascoltare prima che sia troppo tardi, prima che ci si ritrovi a vivere in mondi che non hanno più nulla di umano, prima che una violenza da animali diventi l'unica risposta possibile alla violenza degli animali... i personaggi attraversano costantemente una bruttezza diffusa di fuori che dice già tutto di quella di dentro, si muovono in luoghi assurdi, nel degrado, tra palazzoni deturpanti e paesaggi deturpati, e quello che cercano è in fondo un modo per non diventare a loro volta né l'una né l'altra cosa... ma tertium non datur, è il tempio ad apparire ormai desueto e fuori posto, e uno dei quattro protagonisti ci ha già rinunciato.
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