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Klapisch chiude bene la sua trilogia sull'amore ai tempi della globalizzazione e, senza raggiungere la delicatezza e la poesia dei modelli inarrivabili di Truffaut (la saga di Doinel) e di Linklater (Prima dell'alba/tramonto/mezzanotte), realizza un film piacevole, capace di unire sorrisi e malinconia. Certo, la lunghezza è un po' eccessiva per ciò che il regista ha realmente da dire e alcune trovate sono meno felici di altre; in compenso non ci sono volgarità, né cadute nel cattivo gusto, e gli attori sembrano divertirsi, tanto da comunicare parte del loro piacere al pubblico. Piacevole.
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