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Nima Javidi esordisce con un film che richiama da vicino "Una separazione" di Fahradi, come ha giustamente osservato anzianzi: un thriller dell'anima che attraverso la tensione tipica del genere racconta la difficoltà di lasciare il proprio paese e i propri affetti. Film dalla duplice lettura, dunque, godibile tanto per la trama carica di tensione, quanto per il valore metaforico/allegorico, grazie un'ottima sceneggiatura, assai ben calibrata. Gli attori forse non sono memorabili, ma si tratta di un esordio eccellente, che conferma la vitalità del nuovo cinema iraniano. Da vedere.
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