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Enrico è molto bravo nel suo lavoro, un impiego sicuramente insolito. L'uomo diventa amico di dirigenti incompetenti di varie aziende e li persuade a lasciare il loro incarico di loro spontanea volontà, per evitare il fallimento delle imprese. Quando due adolescenti ereditano un impero industriale, la professionalità di Enrico diventa fondamentale ma le cose si complicano. |
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News sul film “La felicità è un sistema complesso” |
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Le nomination dei David di Donatello 2016 (23 Marzo 2016)
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Le candidature ai David di Donatello 2016.
Miglior Film
“Fuocoammare” di Gianfranco Rosi
“Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone
“Non essere cattivo” di Claudio Caligari
“Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese
“Youth – La giovinezza” di Paolo Sorrentino
Miglior regista
Gianfranco Rosi per “Fuocommare”
Matteo Garrone per “Il racconto dei racconti”
Claudio Caligari per “Non essere cattivo”
Paolo Genovese per “Perfetti Sconosciuti”
Paolo Sorrentino per “Youth - La giovinezza”
Miglior regista esordiente
Carlo Lavagna per “Arianna”
Adriano Valerio per “Banat - Il viaggio”
Gabriele Mainetti per “Lo chiamavano Jeeg Robot”
Fabio Bonifacci e Francesco Micciché per “Loro chi?”
Alberto Caviglia per “Pecore in erba”
Miglior sceneggiatura [...] |
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Tornano a Ravenna i Sabato d'essai ( 4 Gennaio 2016)
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Valerio Mastandrea torna sul set con Gianni Zanasi (23 Giugno 2014)
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7
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Una bella boccata d'ossigeno nell'asfittico panorama del cinema italiano. Interpretazione notevole di Mastandrea, abile nel giocare su più registri, così come la regia di Zanasi, che segue un percorso tutto suo, ma sempre legato alle emozioni dei singoli personaggi (ottimi anche gli altri attori). Ho letto recensioni contrastanti su questo film, ma il "segreto" sta nel farsi prendere per mano, guardando al futuro prossimo venturo con uno sguardo di speranza, nonostante i problemi che incombono e che non vengono affatto sottaciuti - anche se viene privilegiato un tono, solo in apparenza, leggero. Mi ha fatto venire voglia di tornare a vederlo e questo di solito è un buon segno. Un film "libero" da lacci e idee preconfezionate, come capita ormai raramente di trovare.
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5,5
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Il gruppo è lo stesso di Non pensarci, ma il risultato di gran lunga inferiore. Colpa di una sceneggiatura sfilacciata e incoerente, di un uso invasivo della colonna sonora, dell'incertezza di fondo tra commedia e film di denuncia. C'è qualche spunto interessante, c'è qualche scena riuscita, c'è un sempre apprezzabile Valerio Mastrandrea, ma rimane l'insoddisfazione di fondo per un'occasione mancata. Battiston invece non emerge, per colpa di un personaggio abbastanza inutile e mal caratterizzato: peccato.
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La felicità è un sistema complesso |
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