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Ci vuole coraggio a mettere in scena una storia strappalacrime come questa sapendo di rischiare di ricadere nei classici cliché del melodrammone. Davis pero' onestamente costruisce un artefatto pieno di sentimento relegando nella parte finale il culmine di un pathos che cresce poco a poco; esplora, come é giusto che sia, la crisi profonda nella quale Saroo si ritrova nel momento in cui prende coscienza pienamente della propria, incredibile storia e del proprio passato. Il film é onesto ed emozionante anche se rinuncia completamente ad approfondire i risvolti sociali. Insomma un polpettone non indigesto.
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