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un ragazzino, cresciuto da una bestia tra le bestie e già ben avviato anche lui, non può più soffocare la propria natura umana e - nonostante il divieto del suddetto padre, il rischio di perdere il quale è il rischio minore - si comporta di conseguenza. il film è tutto qui: una giacca a vento rossa e blu che va in giro tra detriti e calcinacci e che a un certo punto cambia "direzione". non ne fa un dramma (lo è già), non sta lì a macerarsi tra le (già) macerie, né diventa chissà che paladino del bene: fa quel che va fatto e basta, da quel povero cristo (bambino) che è prende su di sé il male del mondo perché semplicemente non può fare altrimenti. solo due volte ride, lo fanno ridere - è l'apice della crudeltà, e come ci si sente non si può dire. dardennismo puro, primordiale, piccolissimo ed enorme, inguardabile e meraviglioso.
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