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A volte c'è una piccola storia, a volte basta un semplice flash per descrivere il nuovo egoismo degli italiani in una società che si è lasciata alle spalle le miserie del dopoguerra e conosce il benessere. Il disoccupato che vive nelle baracche della periferia romana sembra straziato dai dubbi, ma poi allo stadio urla come un matto. Il vecchio pugile ormai suonato è spinto dall'impresario sul lastrico a tornare sul ring, ma l'incontro gli sarà fatale. Il deputato, il playboy e il vecchio sporcaccione, dal canto loro, non perdono occasione per dimostrarsi veri e propri mostri. |
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Dal 25 al 28 settembre 2014 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta "Dino Risi, una spietata ironia", un lungo weekend dedicato al grande regista, fra i maggiori artefici della commedia all'italiana.
Nato nel capoluogo lombardo il 23 dicembre del 1916, Risi è uno psichiatra mancato: laureato in medicina, delude le aspettative dei genitori dedicandosi al cinema. Ma la capacità di caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi rimarrà comunque un elemento caratteristico delle sue opere. Come tanti altri registi della sua generazione debutta nel cortometraggio documentaristico, per poi approdare al lungometraggio di finzione. Da qui in poi Risi si specializza nella commedia all'italiana, genere che, insieme a Mario Monicelli, contribuisce a caratterizzare. Tra i suoi successi ricordiamo molte collaborazioni con i migliori interpreti italiani, tra i quali Alberto Sordi (“Il vedovo”, 1959; “Una vita difficile”, 1961) e Vittorio Gassman, quest'ultimo protagonista de “I mostri” insieme a Ugo Tognazzi, e de “Il sorpasso” (1962), forse il film più conosciuto e apprezzato del regista. La carriera di Risi si arricchisce negli altri Settanta di altri successi, e il regista milanese ottie [...] |