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Nel 1965, durante la guerra del Vietnam, l'aviere Adrian Cronauer viene inviato a Saigon e, in breve tempo, con suo programma radiofonico "Good Morning Vietnam" diviene il disk-jockey più amato dalle truppe americane. Ma il suo anticonformismo gli procurerà problemi con i diretti superiori. Difeso in prima persona dal generale Taylor, alla lunga Cronauer sarà accusato di collusioni con i Vietcong e costretto a tornare in patria. |
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“S.O.S. Signore... se l’ex VP ha un tale DNA,
non dovremmo tenere la CS fuori TV?
Perché senza questo ABC avremmo alla gola l’H2O,
o peggio il DDT dal KGB!”
Un disc-jockey a Saigon nel 1965, deciso a cambiare le regole del gioco per sostenere il morale dei marines: il successo che ha sempre premiato il cinema americano nasce di questi tempi da una formula precisa; un tema, un soggetto importante, sul quale s'imposta una creazione spettacolare [...]
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Bravissimo Robin Williams. Soggetto e sceneggiatura semplici, ma di impatto. Good Morning Vietnam è in sé un titolo contenente un ossimoro: si augura buon giorno ad un paese in guerra. Le antitesi e gli ossimori sono il leitmotiv di questa commedia di guerra, in cui un dee jay è chiamato a sollevare il morale di chi va a morire, in cui l'amico si rivela poi il nemico, in cui il superiore chiamato a proteggere si mostra quale insidioso e viscido serpente. In fondo, la vita non è bianca o nera, ma una scala di grigi, un insieme di opposti che convivono, talvolta pacificamente, talvolta meno.
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Good Morning, Vietnam |
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