La prima metà di Febbraio può considerarsi l’ultima coda di Gennaio: la massiccia presenza di “Avatar” nelle sale di tutta la penisola ha spinto i distributori a programmare le loro uscite non prima del 19 del mese. Le poche novità della prima decade sono “Il concerto”, commedia grottesca di Radu Mihaileanu (“Train de vie”), presentato ad Ottobre al Festival di Roma e apprezzato anche grazie all’intensa interpretazione di Mélanie Laurent; “An Education”, commedia agrodolce tratta da un libro di Nick Hornby e sceneggiata dallo stesso scrittore inglese, che come “Il concerto” si segnala per una grande prova femminile (quella di Carey Mulligan); infine “Paranormal Activity”, un piccolo horror del quale si è parlato moltissimo perché, come dice lo stesso autore Oren Peli, “ha avuto la fortuna di fare paura a Steven Spielberg”, caratteristica che ha aperto a un film costato (ufficialmente) 8000 dollari le porte per incassarne, ad oggi, oltre 100 milioni (oltre a un nuovo finale, suggerito dallo stesso Spielberg).
Per San Valentino, data in passato riservata a Brizzi e Muccino jr., avremo in sala l’ennesimo film di Federico Moccia, “Scusa ma ti voglio sposare”: per fortuna siamo talmente invasi dai multisala che basterà fare qualche metro in più per vedere “Lourdes”, interessante sguardo laico sulla mistificazione del normale, con distacco e senza facili ironie, già applaudito alla Mostra di Venezia. Per chi preferisce l’usato sicuro, dopo la saga del “Signore degli anelli” e “King Kong” Peter Jackson torna ad un cinema di dimensioni più ridotte con “Amabili resti”, senza rinunciare agli immensi campi lunghi ed alle oltre due ore di durata.
Con le sale ancora piene delle pellicole di Gennaio, l’attenzione della stampa in questo periodo sarà rivolta al primo grande appuntamento europeo dell’anno, il Festival di Berlino, in scena dall’11 al 21 del mese: tra i tanti titoli italiani nelle varie sezioni ne troviamo due già attesi in patria, “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek e “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini.
Analizzare le uscite dopo la metà di Febbraio è un compito arduo, la cosa migliore è servirsi di qualche traccia: grandi nomi si susseguono per 4 settimane, da Emir Kusturica con “Promettilo!” a Tim Burton con “Alice in Wonderland” in 3D, passando per Clint Eastwood che con “Invictus” racconta il grande momento di aggregazione – la Coppa del Mondo di rugby – che portò il Sud Africa nell’era post-apartheid di Mandela, e per “Shutter Island”, terza collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio. Tra questi nomi rischia di passare inosservato un gran film, “Il profeta” di Jacques Audiard, che ha ricevuto consensi unanimi sia in Europa (Gran Premio della Giuria a Cannes) che oltreoceano (nomination ai Golden Globes e agli Oscar), per sua sfortuna sempre in compagnia de “Il nastro bianco” di Michael Haneke.
Tre i film italiani in uscita: Pupi Avati con “Il figlio più piccolo” punta su Christian De Sica nelle insoliti vesti di attore serio, trasportandolo nella sua Bologna; dal Festival di Torino arriva “La bocca del lupo”, vincitore dell’edizione diretta da Gianni Amelio dopo il biennio morettiano; venerdì 26 sarà la volta di Giovanni Veronesi con “Genitori & Figli – Agitare bene prima dell’uso”.
Come ogni mese non può mancare la grande produzione horror, che subirà lo smacco di incassare meno di “Paranormal Activity”: “Wolfman” può interessare, al di là del genere, per la presenza di star del calibro di Benicio Del Toro e Anthony Hopkins. Accontentati gli adolescenti, per i più piccoli sono due i titoli in arrivo: “Maga Martina e il libro magico del draghetto”, co-produzione tra Italia, Germania e Austria, e il 3-D “Il richiamo della foresta”. |