Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Novembre 2010 Novembre al cinema

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a cura di Glauco Almonte
Novembre inizia nel segno del Festival di Roma, con “Animal Kingdom” (il miglior film presente al festival, fuori concorso, insieme al vincitore del concorso “Kill Me Please”) appena uscito in sala e molti film in rampa di lancio: “Una vita tranquilla”, che è valso a Toni Servillo il premio come miglior attore, gli altri due italiani meno convincenti “La scuola è finita” e “L’estate di Martino”, il film d’apertura “Last Night”, tanto sfavillante nel cast quanto poco brillante e piatto sullo schermo, e tre film-evento; si tratta di “Porco rosso”, opera di Miyazaki che esce in sala dopo 20 anni grazie al Focus sullo Studio Ghibli, “Bhutto” sull’ex primo ministro pakistano, e soprattutto “The Social Network”, l’altro grande film della kermesse capitolina, col quale David Fincher racconta la nascita di Facebook e, di riflesso, la società americana e non solo. Un intruso appare “Noi credevamo”, film-fiume di Martone presentato a Venezia che avrà qualche difficoltà in sala viste le oltre 3 ore di durata.
Tutte queste uscite mettono in ombra le commedie americane “Due cuori e una provetta” (molto divertente, finché non decide che è arrivata l’ora della morale) e “A cena con un cretino”, remake dell’ottimo francese “La cena dei cretini” di fine anni ’90. A proposito di remake, arriva anche “Stanno tutti bene” con Robert De Niro nel ruolo che Tornatore diede 20 anni fa a Mastroianni. Sempre dagli Stati Uniti arrivano due film di genere: “Devil” per gli amanti dell’horror psicologico (dalla mente di Shyamalan, speriamo bene...) e “Unstoppable” per quelli dell’azione e del montaggio frenetico (e un po’ a casaccio) tipico di Tony Scott.
La seconda parte di Novembre è aperta dalla prima uscita 3D del mese, il settimo capitolo della saga di Jigsaw, che esce con il titolo fuorviante di “Saw 3D”: fuorviante perché sarà proiettato anche in sale non adibite alle tre dimensioni, con un titolo che potrebbe facilmente trarre in inganno gli spettatori. La prima speranza è che esca in poche copie, solo 3D, ma è improbabile; la seconda è che sia l’ultimo episodio, visto lo slogan “il capitolo finale” (che sarà inserito nel titolo diversi giorni dopo l'uscita, per permettere di togliere l'ingannevole "3D"), ma anche qui si inventeranno qualcosa per spremere denaro all’infinito dalla stessa idea. Ma il titolo più atteso, a metà mese, è senza dubbio “Harry Potter e i doni della morte – Parte I”, prima parte dell’ultimo capitolo – questo sì – della saga del maghetto occhialuto.
In questa seconda metà del mese arrivano in sala altri tre film dal Festival di Roma: “Io sono con te”, film di Mario Chiesa su Maria di Nazareth al centro di qualche polemica, la co-produzione tra Italia, Iraq e Svizzera “I Fiori di Kirkuk” e il bollywoodiano “Il mio nome è Khan”. Tra i prodotti di qualità spiccano “Precious”, vincitore di due Oscar su sei nomination, e il thriller di WinterbottomThe killer inside me”; il 3D torna a fine mese con “Rapunzel”, che viene distribuito col nome originale dei Fratelli Grimm invece di quello italiano ‘Raperonzolo’. L’unico film italiano di rilievo che non è passato per il Festival di Roma è “La donna della mia vita”, ennesima prova dell’accoppiata Lucini – Argentero, mentre due commedie britanniche – “Un marito di troppo” e “Scott Pilgrim vs. the World”, co-produzione con U.S.A. e Canada – potrebbero riservare le sorprese che il genere tipicamente americano si guarda bene dall’offrire.