Da Mattia Torre a Roberta Torre: non sono parenti, ma rispettivamente aprono e chiudono l'elenco dei film italiani in uscita in sala nel mese di aprile. Insieme a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, Mattia Torre porta sul grande schermo la serie di successo “Boris”: il “Boris – Il film” ritroviamo tutti – o quasi – i personaggi della serie che, mollata la fiction a cui lavoravano nel plot televisivo, seguono René Ferretti alle prese con un nuovo progetto, un film d'autore. Insieme a “Boris – Il film”, il 1° aprile sarà nelle sale italiane “La fine è il mio inizio”, una co-produzione con la Germania che, per la regia di Jo Baier, vede Bruno Ganz nei panni di Tiziano Terzani raccontare la propria vita al figlio Folco (Elio Germano). Non mancano le commedie sul genere di quelle che hanno riscosso enorme successo nell'ultima stagione, iniziando da “C'è chi dice no” dove Giambattista Avellino, dopo l'esperienza con Ficarra & Picone ne “La matassa”, dirige Luca Argentero, Paolo Ruffini e Paola Cortellesi alle prese con il problema delle raccomandazioni sul luogo di lavoro; per continuare la settimana successiva con Belen Rodríguez ed Emilio Solfrizzi in “Se sei così, ti dico sì”, prodotto da Antonio Avati per la regia di Eugenio Cappuccio.
Il film più atteso arriva esattamente a metà mese, quattro settimane prima di andare, presumibilmente in concorso, al Festival di Cannes: è il nuovo film di Nanni Moretti, “Habemus Papam”, dove lo stesso regista impersona uno psichiatra chiamato in Vaticano per convincere del proprio ruolo il nuovo Papa Michel Piccoli.
Infine si segnalano nell'ultimo weekend di aprile tre pellicole indipendenti italiane: l'opera prima della giovane attrice Elisabetta Rocchetti “Diciottanni – Il mondo ai miei piedi”, a bassissimo budget interamente coperto dall'autrice, le “Notizie dagli scavi” del settantenne Emidio Greco e “I baci mai dati”, difficile film di Roberta Torre su una tredicenne che si inventa santa e si ritrova in un ruolo troppo più grande di lei, applaudito e premiato nella sezione Controcampo Italiano all'ultimo Festival di Venezia. Dallo stesso festival arriva in sala il discusso film bulgaro (co-finanziato dall'Italia) “Goodby Mama”, a cui è stato consegnato il premio “Action for women” (senza che il film risultasse in alcun programma ufficiale) con una cerimonia che hanno provato a tenere segreta senza riuscirci del tutto. La pessima figura è passata nel dimenticatoio come tante altre, e il film di Michelle Bonev sarà distribuito dall'azienda di Stato – che lo ha coprodotto – tramite la 01 Distribution.
Dagli altri grandi festival europei arrivano per fortuna anche prodotti più degni: a 5 anni dalla presentazione berlinese è stato riproposto “Offside”, il più recente film di Jafar Panahi, regista iraniano attualmente in stato di arresto e a cui è stato proibito di lavorare per i prossimi 20 anni; tre pellicole arrivano invece dal Festival di Cannes, i coreani “Poetry” e “The Housemaid” e il nuovo film di Ken Loach, “Route Irish”, distribuito dalla Bim col titolo “L'altra verità”. Discorso a parte per “Ballata dell'odio e dell'amore”, premiato a Venezia per la regia e la sceneggiatura, la cui uscita è probabilmente rimandata nonostante sul sito ufficiale della Mikado figuri ancora con la data di venerdì 8 aprile.
Lunghissimo l'elenco dei film americani di questo mese, in proporzione molti più dei mesi passati; sul fronte dell'animazione troviamo il coniglietto Fred di “Hop”, il pappagallo Blu di “Rio” e l'orsetto “Winnie The Pooh”. Anello di congiunzione tra il prodotto per ragazzi e quello per adulti è “Kick-Ass”, adattamento dell'omonima grafic novel di Mark Millar. Tornano in sala autori quali Paul Haggis con la sua terza regia (“The Next Three Days”), Kenneth Branagh con il lungo fantasy “Thor” che arriva non direttamente dalla mitologia scandinava, ma dalla versione della Marvel, e i maestri dell'horror John Carpenter con “The Ward – Il Reparto” e Wes Craven con “Scream 4”. Per i numerosi fan segnaliamo anche “Machete” di Robert Rodriguez, mentre la regista di “Twilight” ci riprova con i lupi mannari in “Cappuccetto Rosso Sangue”. Dal thriller puro alla fantascienza passando per l'action movie spaziano i seguenti titoli: “The Roommate” (psicopatia tra compagne di college), “Limitless” (effetti collaterali di una nuova medicina), “Drive Angry” (il Diavolo contro Nicholas Cage, non sappiamo per chi tifare), “Faster” (ex detenuto vendicativo), “World Invasion: Battle Los Angeles” (evviva i Marines!) e “Source Code” (su un treno che esplode nei panni di... tutti). Due sole – forse per mancanza di spazio – le commedie in uscita, una brutta e una buona: Adam Sandler e Jennifer Aniston cincischiano due ore prima di mettersi insieme (e Sandler sbaglia scelta, Brooklyn Decker era meglio sotto tutti i punti di vista) in “Mia moglie per finta”, traduzione dell'originale “Just Go With It”, mentre Ben Stiller, uscito da un ospedale in seguito ad un esaurimento nervoso, ha una relazione con la domestica del fratello Greta Gerwig in “Greenberg”, prodotto pseudo-indipendente dell'autore de “Il calamaro e la balena”. Per chi non l'avesse capito, la commedia buona è la seconda. |