In attesa degli Oscar, che saranno consegnati a Los Angeles domenica 26, Febbraio porta nelle sale italiane tre dei candidati alla statuetta più prestigiosa, a cominciare venerdì 3 dal fantasy di Scorsese “Hugo Cabret”, capofila con 10 nomination. A metà mese usciranno “War Horse” di Steven Spielberg e “Paradiso amaro” di Alexander Payne, rispettivamente a quota 6 e 5 candidature; tra i film che concorrono per le altre statuette sono in uscita “Albert Nobbs”, con un’ottima Glenn Close nei panni di una donna che si finge uomo da 30 anni per non perdere il lavoro, il remake dell’omonimo thriller svedese firmato da David Fincher “Millennium – Uomini che odiano le donne” (ma sarebbe più corretto specificare che si tratta di due adattamenti dallo stesso libro) e il ritorno dei “Muppet”, i pupazzi che ricorderà bene chi è cresciuto tra gli anni ’70 e gli ’80.
L’uscita più attesa del mese però non ha a che vedere con gli Oscar, anche se a ben vedere tre nomination le ha avute ma dodici anni fa: torna in sala convertito in 3D “Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma”, il film con il quale Georges Lucas ha ridato via alla saga più famosa della storia del cinema sedici anni dopo “Il ritorno dello Jedi”. A proposito di 3D, purtroppo di ben altro livello, è in uscita un altro sequel: “Viaggio nell’isola misteriosa”, nuova avventura del giovane Josh Hutcherson dopo quella al centro della terra, stavolta senza Brendan Fraser.
Restando in tema di film americani, sei titoli ben diversi tra loro si aggiungono a quanto detto finora: Soderbergh punta sull’azione (e su un cast di primissimo piano) con “Knockout – Resa dei conti”, mentre Sam Worthington, per una volta in abiti ‘borghesi’, è protagonista del thriller “40 carati”, traduzione poco soddisfacente dell’originale “Man on a Ledge”, letteralmente “L’uomo sul cornicione”; temi animalisti in “Qualcosa di straordinario”, tratta dalla vera storia del salvataggio di due balene intrappolate nei ghiacci dell’Alaska, fantascienza non troppo spinta nell’action-thriller “In time”; ci sono poi due tipologie di commedie, il drammatico “Hesher” e la pseudo-demenziale “Jack and Jill”, con Adam Sandler che si cimenta nelle smorfie e nei multi-ruoli che furono di Eddie Murphy.
Stessa lingua ma provenienza più vicina per due commedie di ben altro spessore: “Hysteria”, politicamente scorretta e non solo per questo molto apprezzata al Festival di Roma, e “Tre uomini e una pecora”, curiosamente anche questa presentata a Roma, una sorta di versione british (con sangue australiano) del successo planetario Una notte da leoni. Da Cannes arriva invece il duro “E ora parliamo di Kevin”, mentre “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, terzo film del mese presentato alla kermesse capitolina, è la seconda prova in lingua inglese di Roberto Faenza ma stavolta, a differenza del “Caso dell’infedele Klara”, si tratta di una produzione interamente americana e anche il risultato, per fortuna, è ben altro. Per quanto riguarda invece gli italiani al 100% i soldi degli spettatori andranno tutti a “Com’è bello far l’amore”, commedia di Fausto Brizzi in 3D (annunciata un anno fa con il titolo provvisorio di “Sex in 3D”); escono, chissà in quante copie, anche due film più piccoli e meno pubblicizzati, l’esordio di Emiliano Còrapi “Sulla strada di casa” e “La scomparsa di Patò” tratto dal racconto di Andrea Camilleri adattato niente meno che da Maurizio Nichetti.
Ultima segnalazione per quello che probabilmente è il miglior film di Febbraio: “Polisse”, Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, in sala il primo weekend del mese. |