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Si è concluso domenica il 17° Milano Film Festival, questi i film vincitori: Miglior Lungometraggio Per la sua narrazione avvincente che ridefinisce il concetto di ciò che significa perdere, utilizzando lo sport del pugilato come veicolo per rivelare una verità più grande sulla crescita e le aspirazioni di un individuo. “CHINA HEAVYWEIGHT” di YUNG CHANG (CANADA/CHINA) Menzione speciale concorso lungometraggi Per la sua capacità, attraverso la scrittura intensa e la recitazione, nel descrivere come i conflitti possano scaturire e degenerare nella vita familiare normale. Un incubo quotidiano come metafora per conflitti più grandi. “EVERYBODY IN OUR FAMILY” di RADU JUDE (ROMANIA) Miglior Cortometraggio La giuria, composta di cinque documentaristi, avrebbe voluto dare il premio ad un film che non fosse un documentario, ma la potenza dell’opera vincitrice ci ha convinti di prediligere ancora una volta un film vicino a questo genere. Un film in bilico tra documentario e videoarte, di grande forza espressiva e legato ad una tematica importante è sviluppato tramite un linguaggio crudo ed essenziale. Per le scelte prese la regista dimostra un grande coraggio: sempre in tensione tra parole e silenzi, tra sofferenze e speranze, la regista ha dato vita ad una dichiarazione politica poetica semplicemente potente. “NOTRE CORPS EST UNE ARME: PRISONS” di CLARISSE HAHN (FRANCIA) Menzione speciale concorso cortometraggi Per la perfezione formale e la sorprendente credibilità di regia e recitazione. “VILAINE FILLE, MAUVAIS GARçON” di JUSTINE TRIET (FRANCIA) Premio Aprile Una delicata riflessione sull'amicizia e sulla fiducia reciproca, filmata alla "giusta distanza" e con una sapiente apertura all'imprevisto. Per il secondo anno consecutivo Aliocha ci ha confermato di essere un talento sensibile e attento alle espressioni dell'emotività umana, dotato di una eroica libertà nel superare i confini del linguaggio cinematografico. “BAKE A CAKE” di ALIOCHA (FRANCIA) Menzione speciale Premio Aprile Per la straordinaria abilità nel decostruire una forma visiva - la pornografia - in un documentario coraggioso, ironico e allo stesso tempo intelligente. Raphael Siboni è un acuto osservatore dell'immaginario contemporaneo del quale non vediamo l'ora di vedere il prossimo film. “IL N'Y A PAS DE RAPPORT SEXUEL” di RAPHAEL SIBONI (FRANCIA) Menzione speciale Premio Aprile Per la capacità di adattare il mezzo cinematografico, in una forma visiva originale e visionaria, al servizio di una traccia importante, urgente e necessaria. Giacomo Abbruzzese è un talento su cui scommettere per il cinema italiano del futuro. “FIREWORKS” di GIACOMO ABBRUZZESE (FRANCIA/ITALIA) Premio del pubblico “L'ESECUZIONE” di ENRICO IANNACCONE (ITALIA) Premio Air Dolomiti - Aeroporto di Monaco “VALLEY OF SAINTS” di MUSA SYEED (INDIA/USA) “Valley of Saints”, grazie ad un coinvolgente taglio narrativo ed un montaggio tipicamente cinematografico, riesce a contestualizzare le problematiche ambientali nella quotidianità del vissuto dei protagonisti e degli abitanti di una regione difficile, come quella del Kashmir, che fa da sfondo alla vicenda, rendendo più efficace il messaggio di sensibilizzazione del pubblico. L’equilibrio tra il racconto umano e la denuncia ambientale è ben calibrato nella regia quanto nella fotografia, grazie a una luce calda e morbida che li armonizza e li trasporta in una dimensione comune, dalla quale il lago Dal emerge come protagonista “alla pari” dello spazio filmico. La macchina da presa riesce a mostrarne la bellezza e rappresentarlo, con delicatezza, come un luogo da riportare alla vita, nonostante le devastanti condizioni di inquinamento. Premio Colpe di Stato - offerto da Feltrinelli Real Cinema offerto da Feltrinelli Real Cinema “WE ARE LEGION: THE STORY OF THE HACKTIVISTS” di BRIAN KNAPPENBERGER (USA) Premio dello Staff Per la capacità narrativa articolata a partire da un'idea-traccia che, attraverso l'emozione dell'attesa condivisa, cattura e al contempo devia e sorprende lo sguardo, nonché per l'elevata qualità della tecnica cinematografica, complessa quanto differenziata. “VOICE OVER” di MARTIN ROSETE (SPAGNA) Premio della Giuria degli studenti Per la capacità di traslare il corporeo nell'immaginario, e per l'autenticità del suo linguaggio. “TIENS MOI DROITE” di Zoé Chantre |
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