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"La vita oltre il cinema". E' questa la parola d'ordine di Abdellatif Kechiche, che porta in sala "Cous cous" (titolo originale 'La graine et le mulet'), Gran premio della giuria e premio miglior attrice rivelazione ad Hafsia Herzi all'ultima Mostra del Cinema di Venezia. Dopo "Tutta colpa di Voltaire" (esordio al Lido, Settimana della Critica, nel 2000) e "La schivata", è l'opera terza del regista franco-tunisino, distribuita da Lucky Red dall'11 gennaio in 30 copie, di cui almeno tre in versione originale sottotitolata.
"Cous cous" nasce dalla volontà di "parlare del milieu mediterraneo, di una famiglia francese di origine araba per la quale sento una grande affinità. Ho cercato - dice Kechiche - una rappresentazione autentica del quotidiano della comunità, senza far scattare i cliché, evitando di ricorrere alla spettacolarizzazione o ai fatti di cronaca: ho cercato il miracolo della vita sul set".
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