|
Doccia fredda a Berlino per Luigi Falorni. Il regista italiano candidato all'oscar nel 2005 per “La storia del cammello che piange ”viene gelato dalle polemiche che accompagnano il suo film in concorso. Nell'occhio del ciclone è l'impiego dei bambini soldato, da parte del Fronte di Liberazione Eritreo, su cui ha incentrato il suo nuovo “Feuerherz”, in gara per l'Orso d'Oro. Pacifica ma molto ferma e decisa, la contestazione arriva da un'associazione di testimoni oculari, a suo tempo compagni di scuola dell'autrice al cui romanzo e' ispirato il dramma. Volantinaggio all'ingresso della proiezioni e picchetti a precedere l'incontro stampa, per ribadire che in sostanza è tutto un falso: nella lotta per l'indipendenza dall'Etiopia non sono mai stati usati bambini soldato.
"Ho iniziato a occuparmi di questo tema all'inizio del 2006.- ribatte Falorni - Il frutto di queste ricerche sarà presto consultabile su un sito web. Si tratta di una mole consistente di immagini e materiali, che non lasciano dubbi: l'impiego di giovanissimi da parte dell'Eritrea è invece avvenuto".
Non la pensa così Abrahim Mehreteab, portavoce della sparuta ma determinatissima associazione, che arriva a chiedere il ritiro di “Feuerherz” dal concorso della Berli [...] |