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Alle già annunciate retrospettive su Roman Polanski e Jean-Pierre Melville, la 26esima edizione del Torino Film Festival (21/29 novembre 2008), diretto per il secondo anno da Nanni Moretti, ne affianca una terza dedicata al movimento cinematografico inglese degli anni 1980-1990, ribattezzato 'British Renaissance'. Nella Gran Bretagna dei primi anni '80, tra milioni di disoccupati, scontri razziali e scioperi contro il neoeletto governo Thatcher, le quotazioni del cinema si risollevano. "Momenti di gloria", prodotto da David Puttnam e diretto da Hugh Hudson, vince 4 Oscar, riportando Oltremanica l'attenzione e gli investimenti americani. E' un processo radicale, cui contribuisce la nascita della quarta rete televisiva nazionale, Channel 4 che decide di investire la maggior parte del budget per la fiction nella produzione di film destinati anche alle sale. Il successo dell'esperimento da' avvio alla cosiddetta 'British Renaissance': tra gli anni '80 e '90, infatti, in cui esordiscono Neil Jordan, Peter Greenaway, Michael Radford, Richard Eyre, Terence Davies, Sally Potter, Marek Kaniewska o in cui tornano al cinema autori confinati nella produzione tv, quali Stephen Frears e Mike Leigh.
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