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Il mito della beat generation e la necessità di produrre un manifesto che racconti la storia di una rivoluzione artistica e esistenziale che accompagna una rivoluzione sociale porta Epstein e Friedmna a dar vita ad un documento interessante e potente che si sviluppa su tre piani temporali nel quale viene sviscerato e analizzato l'Urlo di Ginsberg opera fondamentale e famosissima. L'intervista all'autore, il processo alle idee contenute nella poesia e la declamazione di quei versi caratterizzati da una musicalità unica (jazz e bebop) vengono sovrapposti all'animazione, davvero geniale, dell'Urlo. L'ora e venti scorre via che è un piacere e alla fine oltre a incensare l'opera e la figura di uno dei più grandi poeti del '900 si ridicolizza con stile l'ottuso bigottismo da caccia alle streghe del perbenismo post mccartista della società americana. In primo piano una generazione dedita a una rivoluzione culturale senza precedenti.
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