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Ultimi commenti e voti |
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Panta rei, tutto scorre. Le quattro volte non è un documentario ma un'opera documentaristica che documenta, racconta. Racconta un territorio dimenticato, una realtà che "sta morendo" ma che esiste e continua a esistere appunto. Lo fa lasciando che sia la natura a prendere il sopravvento sull'uomo e sull'opera stessa. Lo fa scegliendo il silenzio piuttosto che mille parole vuote. Lo fa chiedendo allo spettatore di seguirlo e di abbandonare per appena un'ora e mezza quel mondo "normale" in cui vive e dove invece di osservare la bellezza e maestosità di un pino secolare che si muove sospinto dal vento si preferisce applaudire il taglio e la morte di quello stesso albero che diventa albero della cuccagna prima e carbone poi, crudelmente sacrificato. Osservare e riflettere, con calma, adattandosi ai ritmi della natura, forse una sfida troppo grande al giorno d'oggi.
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8,5
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7
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La qualità c'è indubbiamente. Riuscire ad appassionare con la raffigurazione di un albero, soltanto grazie alle inquadrature, è veramente segnale di grandissima abilità, se non di genialità. C'è profondità, c'è bellezza, c'è poesia. C'è anche pubblico? A giudicare dai commenti all'uscita dall'arena no. Un film per pochi, forse per pochissimi, o come diceva Nietzsche, "per tutti e per nessuno". Chi avrà il coraggio e la pazienza sarà ricompensato. Guai a finire a vederlo per errore, o senza sapere a cosa si va incontro.
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