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Qualche stereotipo nella caratterizzazione dei personaggi qua è là affiora, come riconosce ipervoice, ma questo difetto è compensato ampiamente dai tanti meriti del film: il coraggio della denuncia di certo buonismo borghese liberal prima di tutto, l'assenza di personaggi veramente innocenti e positivi, l'ottima recitazione degli attori, Germano su tutti, la qualità della regia. Insomma, un buon film, incomprensibilmente distribuito con sei anni di ritardo, che conferma Di Matteo come autore interessante e degno della massima attenzione.
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