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Meglio il libro del film, come era prevedibile. Germano e Ganz provano a tenere in piedi una sceneggiatura "difficile", così tanto parlata. Einaudi, naturalmente, sempre sontuoso come colonna sonora. Al cinema ho comunque pianto, come un bambino. Attraversare la vita di una grande personalità (come Terzani), osservare questa vita scemare, e finire, senza che possa ancora illuminarci, è ai miei occhi sempre un dramma e un'ingiustizia: come se queste menti potessero baluginare sempre, inestinte.
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