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Il pessimismo cosmico di Trier raggiunge la catarsi nella distruzione stessa dell'umanità. Non convenzionale e lirico fin dalla sequenza iniziale e retto dalle ottime prove delle due protagoniste, in ogni sua parte il film evoca potentemente lo smarrimento e l'angoscia di fronte all'inevitabilità di una fine totale, che annulla qualsiasi ipotesi di salvezza. Il cinema di Trier lascia svuotati, interdetti e avvolti nel turbamento. In Melancholia il crescendo dell'attesa mette tuttavia a nudo un'assenza di empatia a tratti glaciale.
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