Un'intensa e silenziosa Jasmine Trinca da il volto alla protagonista di questo film esistenzialista e mistico. Il racconto nasce da una fascinazione evidente per il Brasile e le realtà più estreme e contradditorie di un paese in via di sviluppo: dall'evangelizzazione del 21 secolo via cavo, all'umanesimo delle favelas la messa in scena quasi documentaristica è la cosa migliore del film. Augusta/Jasmine fugge dalla sua realtà per ritrovarsi in una realtà estrema ma poi sceglie di andarsene anche da li' perchè in fondo siamo tutti isole. La sceneggiatura sembra essere un po' traballante e alla fine finisce per lasciare troppi fili annodati.