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e brava Emma Dante, sa fare anche il cinema, anche se fa partire il suo film stretto stretto e poi lo allarga e lo modifica pian piano fino a dichiararlo apertamente, che alle quinte teatrali e alle luci di scena non sa rinunciare. non solo uno dei pochi film italiani buoni degli ultimi tempi, ma anche una delle poche sperimentazioni di sostanza, di quelle cioè che al posto dell'autocompiacimento e dell'autoreferenzialità hanno un loro perché e un loro risultato. un risultato non ancora del tutto compiuto, ma sufficientemente affascinante e sicuramente promettente. un'altra storia del tutto, rispetto al Sacro GRAnchio preso dal suo collega.
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