Film che fa riflettere sul mondo del lavoro per come lo intendiamo oggi. Vale veramente la pena di sacrificare gli affetti, la salute e la propria vita lavorando al soldo di una multinazionale che oltretutto non si fa scrupoli a stritolare e eliminare chi non resta al passo? Come dice il collega Bruno: "La conosci la teoria della doppia impossibilità? No, dimmi. Il topo in gabbia se mangia muore perché nel formaggio c'è la corrente. E se non mangia, muore di fame. Alla fine sai cosa fanno i topi? Si mangiano tra loro e impazziscono."
Confermo il giudizio della redazione: un film importante e generoso, stilisticamente purtroppo non altezza del tema trattato, complici anche le interpretazioni non memorabili di Santamaria e del cast di contorno. Rimane un'opera interessante, ma scarsamente coinvolgente e originale (il cinema civile di Rosi resta lontano). Lascia inoltre l'impressione che nella sua sacrosanta volontà di denuncia esageri un po' e raffiguri una realtà più malata e corrotta di quello che è; o forse sono io che rimango un inguaribile ottimista.