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Paganini: una via di mezzo tra Jim Morrison e Scialpi. Così, in modo decisamente risibile viene presentata la figura storicamente importante del più grande violinista di tutti i tempi, virtuoso e geniale nella realtà, rockstar sballata e viziosa preceduta dalla propria fama in questa curiosa, a tratti detestabile biografia del regista inglese B.Rose. A fronte di una bellissima fotografia di Londra e non solo, e una regia visivamente apprezzabile il film si perde in una trama che sembra non trovare mai un bandolo e soprattutto un genere. Commedia? Tragedia? Musical? Insomma una mezza delusione con un cast poco convincente che si redime un poco nel finale.
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