|
Dopo gli iniziali successi nella fantascienza e i successivi flop nel thriller Verhoeven torna in Europa per realizzare il piu' costoso film olandese, una spy-story ambientata durante gli ultimi giorni del regime nazista. Il film poggia su una serie di cliche' prevedibili (dalla protagonista che si innamora del nemico al nazista "buono") e gli aspetti positivi sono pochi oltre all'ambientazione e alle molte scene di tensione, arricchite da fin troppi colpi di scena (ogni volta che la storia inceppa si ricorre al collega doppiogiochista e quando l'eroina e' in difficolta' trova rimedio mostrando il suo bel balcone). A Verhoeven non interessa girare un film storico ne' l'ennesimo giallo erotico, ma un semplice e divertente action dove le spie sono dappertutto e non si sa bene di chi fidarsi. Un spettacolo riuscito a meta': con maggior sforzo e meno trovate scontate poteva mirare piu' in alto.
|
|
|
ben recitato e ben fatto e curato da ogni punto di vista, dinamico e ricco di storie e sfaccettature, raramente privo di retorica e realisticamente aperto al dibattito, e con appena un paio di scene un po' fuori registro. è soprattutto splendida, molto naturale e insieme piena di verve, la recitazione della van Houten, di cui ci si innamora dal primo istante e da cui ci si lascia condurre assai volentieri per le due ore e oltre del film, che davvero volano via e si vorrebbe che continuassero. l'ho visto due giorni fa in tv e oggi lo ridanno, e per una frazione di secondo ho persino preso in considerazione l'ipotesi di rivedermelo.
|
|