Davvero un buon film di fantascienza, cosa rara di questi tempi. Molto ben costruiti i dialoghi (soprattutto quelli fra Ava e Caleb) e ottima la tensione creata dalla regia e dalla sceneggiatura per tutto il film. Davvero interessanti le disquisizioni fra i due protagonisti maschili sull'intelligenza artificiale, la tecnologia, internet, i motori di ricerca, i media, i rapporti umani e quelli uomo-macchina. Azzeccata anche l'ambientazione e la colonna sonora. I 3 interpreti sono perfettamente in parte. Da vedere.

La tipica baracconata estiva: una sceneggiatura di quart'ordine, dei dialoghi imbarazzanti, una vagonata di effetti speciali, decine di "duelli all'ultimo morso" fra dinosauri, una mattanza di persone divorate e un nuovo mostro creato in laboratorio per aumentare gli incassi del parco. Più che il quarto episodio della saga è un (brutto) remake/reboot del primo Jurassic Park. Unico pregio: non è noioso.

Ottimo esordio della Kent. Un horror fra i più convincenti degli ultimi anni. Il piccolo che interpreta il bambino è davvero inquietante. Da vedere per chi ama il genere.

Finalmente un film di fantascienza come si deve, personalmente lo metto fra i migliori che ho visto negli ultimi 15/20 anni. Tratto da un fantastico racconto breve di Heinlein, il film è basato su un geniale paradosso generato dai viaggi nel tempo (su cui non aggiungo altro per non svelare i migliori colpi di scena del film). Ottima l'interpretazione di Sarah Snook e perfette le ricostruzioni (scenografie e costumi) delle varie epoche. Da non perdere, soprattutto per gli appassionati del genere.

Non è un horror ma un vero film drammatico che declina in maniera abbastanza originale il tema di un'epidemia che trasforma gli esseri umani in una specie di zombi ("necroambulist virus" viene chiamato nel film). I 2 protagonisti, padre e figlia, sono ben interpretati. Schwarzy ci regala finalmente una prova di recitazione degna di questo nome. Brava anche la Breslin, anche se avrei preferito la Moretz, che inizialmente era stata scelta per quel ruolo.

Puro splatter-trash: dialoghi grotteschi, citazioni di capolavori dell'horror, effetti speciali da baraccone, un cast infarcito di vecchie glorie (Dreyfuss, Lloyd, Shue) e vere pornostar, sangue e sbudellamenti a non finire. Va preso per quello che è: 80 minuti di intrattenimento "ignorante" da accompagnare con un secchio di pop corn.

Due protagonisti in stato di grazia, dialoghi splendidi e un montaggio eccezionale. Mi aspettavo qualcosa in più dal finale (personalmente la scelta di Andrew mi è sembrata un po' scontata, non aggiungo altro per non spoilerare) ma è un film da vedere assolutamente.

Non è di certo un horror, piuttosto un thriller. Il tema ispiratore della vicenda è attuale ma quasi mai trattato al cinema: il cyberbullismo. Il punto di forza è sicuramente l'originalità del modo in cui è girato: in pratica tutto il film è la soggettiva dello schermo del pc della protagonista, che chatta, videotelefona su skype, scrive su FB e naviga sul web, interagendo con altri suoi amici e con un ospite "indesiderato". Giustamente dura 80 minuti scarsi, altrimenti alla lunga la visione avrebbe stancato.

Film di guerra decisamente al di sopra della media. La prima parte è più lenta, la seconda più d'azione ed incentrata sulle scene di battaglia e l'assalto finale delle SS al carro di Pitt. Il montaggio e gli scontri a fuoco sono spettacolari (breve, ma eccezionale per intensità, il duello con il panzer tedesco: lo si segue quasi in apnea). Ottima anche l'idea di colorare le traiettorie dei proiettili d'artiglieria: rende meglio l'idea della quantità di colpi sparati, distingue quelli in arrivo da quelli in partenza e dà alle scene un impatto visivo maggiore. Da vedere.

Regia e sceneggiatura non sono nulla di particolare. Tutto il film è sorretto dalla straordinaria interpretazione di Redmayne (Oscar meritato). Alcuni lo hanno paragonato con "A beautiful mind", ma il film di Ron Howard era di una categoria decisamente superiore.

Film originale e di difficile catalogazione: è un giallo ma anche un film di denuncia civile, è drammatico ma è anche un thriller dai risvolti filosofici e morali. In ogni caso la sceneggiatura è ottima e i colpi di scena finali perfetti. Da vedere.

Film d’azione di qualità nettamente superiore alla media attuale. Regia, montaggio, effetti sonori e ambientazione straordinari. Da vedere.

Una Huppert straordinaria nella parte di una maestra di pianoforte bastarda, odiosa, repressa e perversa come pochi personaggi visti al cinema. Un film crudo e spietato sull'amore, il sesso e la repressione familiare che sfocia (necessariamente) nelle perversioni sessuali più laide (lei che annusa i fazzoletti sporchi nelle cabine porno), nel rifiuto dell'amore vero (l'allievo Walter) e nell'odio verso i più deboli (scioccante la scena del bicchiere rotto nella tasca dell'allieva). Il finale poteva essere migliore ma comunque grande Haneke.

Partendo da una classica storia d'amore di ambientazione parigina, romantica e passionale, che inizia con il gesto più "modernamente cavalleresco" mai visto al cinema (lui dà a lei il biglietto del bus per evitarle l'imbarazzo davanti al controllore e prende la multa al posto suo), Polanski ci trascina in un gorgo di perdizione, lussuria e violenza (psicologica e fisica), mostrandoci cosa sono l'amore e la passione, cosa non sono, cosa possono diventare. Altro che 50 sfumature di grigio. Gran film da recuperare.

Ottimo noir, ricco di tensione e ben girato, eccezionali i dialoghi (molto realistici e caratterizzati da una violenza psicologica sottile ma spietata). Bravissima la Cescon, splendida la colonna sonora della Banda Osiris.

La sceneggiatura non è sicuramente degna del miglior Sorrentino ma la regia è comunque stupenda, la fotografia straordinaria e le interpretazioni dei protagonisti (Caine su tutti) eccezionali.

Garrone si cimenta con coraggio nel fantasy, genere scarsamente frequentato dai registi italiani, ispirandosi alle straordinarie fiabe di Basile (autore da riscoprire, cui devono moltissimo Perrault e i fratelli Grimm) e ricostruendo un Medioevo immaginario popolato da sovrani, maghi, saltimbanchi, mostri e incantesimi, ambientato in location mozzafiato tutte italiane e tutte rigorosamente reali, senza ritocchi in CGI. Inoltre, scelta ancor più audace, conserva tutti gli aspetti più truculenti, sanguinari, erotici e violenti dei racconti originari, fregandosene delle tipiche edulcorazioni in "stile Disney" che da decenni vengono propinate al pubblico. Le 3 storie scelte (nel libro ce ne sono 50) che si intrecciano durante il film hanno inquietanti aspetti di attualità (soprattutto quella delle due vecchie). Mi ha colpito molto il concetto di "magia" espresso dal film: un incantesimo può realizzare ogni desiderio ma sempre a costo di un sacrificio, a volte anche estremo.

Film di buona fattura, non solo nella sceneggiatura e nelle interpretazioni, ma anche nelle scenografie e nelle ambientazioni. Forse il colpo di scena finale è un po' prevedibile ed il "piano" un po' irrealistico ma il risultato finale è comunque buono.

Condivido a grandi linee i giudizi precedenti. Buon esordio, film a tratti molto divertente e non scontato. Giallini si conferma uno dei migliori interpreti italiani di commedie.

Thriller di stampo classico molto ben ambientato nell'U.R.S.S. degli anni '50. Non entusiasma ma nemmeno delude. Si può vedere.

Action movie "vecchio stile" non originale ma sicuramente ben girato, mantiene la tensione e si lascia guardare.

Non è il Moretti migliore ma vale sempre il prezzo del biglietto. Il film è meno drammatico rispetto a "La Stanza del figlio" e le scene girate sul set con la Buy regista (grazie a un ottimo Turturro) alleggeriscono molto il tema. Notevole l'interpretazione della Lazzarini nel ruolo della madre.

Questa "promessa" della fantascienza, che aveva così ben esordito con District 9, ci regala un'altra mezza delusione. Per carità, il film in sé non è proprio malaccio (di sicuro migliore di Elysium) ma mi aspettavo di più. Blomkamp rimastica i suoi soliti temi: il ghetto, il diverso, l'umanizzazione dell'alieno/robot, i conflitti sociali. Un po' cita (e un po' copia) Robocop e i robot di Asimov, mischia il tutto con un pizzico di ironia e di buoni sentimenti ma il risultato finale non va oltre una sufficienza strappata con i denti.

Bisogna dare atto a Linklater di aver ideato un progetto originale (anzi unico), ambizioso e molto difficile da realizzare (immagino la faccia dei produttori quando hanno avuto la proposta di finanziare un film che avrebbe portato i primi incassi più di 12 anni dopo!). Ma, al di là di questo, il film in sé non è nulla di particolare, la sceneggiatura non ha nulla che non si sia già visto al cinema, la regia idem. Inoltre, il fatto di vedere gli attori crescere (o invecchiare, a seconda del ruolo) all'inizio incuriosisce e attira l'attenzione ma dopo la prima ora di film perde di fascino e non aggiunge molto al pathos della trama. Ho visto altri film sull'adolescenza realizzati in modo "classico" che mi hanno emozionato molto di più, solo per citare il primo che mi viene in mente: "Voglia di ricominciare" del 1993 (con un giovanissimo, ma già bravo, Di Caprio). Per non parlare di "Prima dell'alba" dello stesso Linklater, un capolavoro di emozioni giovanili.

Una bella sorpresa questo film francese. Affronta diversi temi importanti, ma con tocco leggero e divertente: l'handicap, la famiglia, l'adolescenza, il sesso, l'amore, il talento... In più ha il pregio di essere commovente ma senza diventare melenso. Ben interpretato e con un corredo di ottime canzoni.