Non passerà agli annali come il film del secolo, ma rimane un buon thriller psicologico. Qualche clichè di troppo, ma la tensione viene mantenuta bene dall'inizio alla fine. Bella prova del protagonista in un ruolo non semplice.
N.B un finale alla Marvel che mi ha urtato violentemente i nervi

Se dovessi recensirlo in una frase, lo definirei un "thriller costruito male e sviluppato peggio". I personaggi sono tutti privi di un certo spessore, quasi fossero dei caratteristi. I colpi di scena vengono buttati lì senza un minimo di suspance, quasi frettolosamente e, alla regia, l'effetto della "visione ubriaca" è fatto talmente male che da ai nervi. Peccato, i primissimo minuti di film facevano ben sperare..

Dopo i primi dieci minuti mi sono detto "devo davvero reggere per altre due ore?". Il film ha poi finito progressivamente per prendermi nonostante il tema finanziario e la complessa terminologia di quest'ultimo (ancora devo capire cosa siano sti CDO). Sono contento comunque che questo film sia finito nelle sale e con un cast così importante. Voglio segnalare lo humour "dark" di certe, ottime, battute, e il finale, in cui nessuno risulta vincitore (cosa che fino all'ultimo ho temuto), ma tutti, inevitabilmente, sconfitti. Consigliatissimo.

A mio parere il film sembra reggersi solamente sulle ottime prove attoriali di Irons e della Kurylenko (una sorpresa, l'ho adorata) e sulla regia di Tornatore. Il soggetto appare però debole e alla lunga la suoneria delle mail finisce per indispettire e il "piano" del professore diventare sempre più inverosimile (sembra che anche gli amici "complici" del protagonista, a un certo punto, fatichino a spiegare il tutto!). Concordo con la recensione fatta del sito: Tornatore e gli attori coprono bene gli evidenti difetti del soggetto, rendendolo comunque nel complesso gradevole.

Non do un voto al film perché non saprei che voto mettere! Nel senso che la regia l'ho trovata un pelino caotica e "disturbante", l'interpretazione quasi sempre sopra le righe e, per quanto riguarda il tema del multiculturalismo francese.. Non saprei che dire perché non è il film in cui trattare l'argomento!
Tuttavia non penso che queste considerazioni siano importanti, nel senso che questa commedia utilizza il tema solo per creare situazioni divertenti e proporre una battuta dietro l'altra, senza voler creare riflessioni di alcun tipo.
Il film è sicuramente molto divertente, si ride per l'intera durata dello stesso.. Consigliato per una serata al cinema senza pensieri!

Premettendo che sono un grande appassionato del cinema di Park Chan Wook, decido di vedere questo film senza pregiudizi (Fincher insegna che i bei remake possono ancora essere fatti). Se dovessi utilizzare un solo aggettivo per descrivere questo film lo definirei "scarno". 100 minuti che passano in fretta non perché il film sia godibile, ma perché tutto sembra ridotto all'osso. Nessun dialogo memorabile.. Nessun approfondimento psicologico dei personaggi (in particolare del nemico.. Sembra quasi una caricatura, senza alcuna personalità).. Quasi un desiderio di far finire il film il prima possibile.. La Olsen che usa Shazam poi, rapresenta al meglio questo film ce non è solo brutto.. E' proprio triste. Ovviamente un paragone con l'Old Boy originale non lo faccio neanche.

Quando io critico, in senso negativo, un film, do le mie argomentazioni cercando di spiegare nella maniera più chiara possibile i miei perché. Tutte le recensioni negative che ho letto su questo film, invece, sembrano poggiare solo su frasi fatte e non argomentano un bel niente.
Il coraggio di Nolan, per me, non dev'essere considerato alla stregua di un comune "almeno ci ha messo impegno", ma un ringraziamento nei confronti di un regista mai banale e che, personalmente, non mi ha mai deluso. Ce ne fossero ancora come lui..

Io penso che il genere commedia sia in assoluto il più difficile. Facile cadere in determinati schemi, così come scivolare in banalità e volgarità. Wes Anderson crea un mondo onirico e originale, e la fotografia e la regia con ce lo fa vedere è strabiliante. In particolare colpisce la spontaneità e il naturale divertimento che il film mette in mostra. Filmografia alla mano, si nota un passo in avanti nella maturità e la consapevolezza del regista. Voto alto perché mai mi sarei aspettato di vedere un film tanto emozionante, sia dal punto di vista dell'impianto visivo che dello humour, e perché ancora non riesco a togliermi dalla testa il personaggio interpretato da Willem Dafoe! (N.B. al personaggio del bravissimo Phiennes avrei fatto dire qualche parolaccia in meno). Consigliatissimo

Film ricco di idee, alcune effettivamente troppo surreali per risultare divertenti.. Nel complesso però commedia piacevole (per quanto mi riguarda, i pochi secondi finali del "passo del teppista" valgono il prezzo del biglietto).

Allora.. Parlare di nuove pellicole sorrentiniane diviene sempre più arduo (già è stato difficile farlo con This must be the place). A parte le strizzate d''occhio a Fellini (che a mio avviso sono più di una), ci si aspetta sempre da Sorrentino il salto di qualità e il capolavoro, non riuscendo mai a considerare i suoi film in maniera obiettiva.. Per me Sorrentino rimane, anche con questa pellicola ben diretta sotto ogni punto di vista (regia e fotografia in primis), un regista estremamente intelligente oltre che estremamente bravo con la cinepresa e che, personalmente, non mi ha mai deluso.
Termino questo mio commento con due ovvietà tra le più ovvie immaginabili- mi scusino i lettori!! Uno, che Roma è magnifica, sempre e comunque. Due, che Servillo è un attorone in grado di tenere su da solo, con la sua impeccabile recitazione, un'intera pellicola.
Consigliato.

Solitamente quando scrivo un commento su questo sito descrivo, interpreto, analizzo il film in ogni sua parte. Per questo film non intendo farlo. Perché? Beh, penso che sia stato abbastanza eloquente. O forse perché ho ancora il sangue gelato....

Un film che tocca argomenti importanti e riesce a coinvolgere lo spettatore anche grazie a notevole humour. E' però l'impianto stilistico l'aspetto che, secondo me, più sconvolge.. La regia e la fotografia rasentano la perfezione e quello che più mi ha impressionato è che Park Chan Wook, lungo l'intero film, riesce a creare scene che, una dopo l'altra, incantano gli occhi dello spettatore. L'originalità di certe trovate poi (persino dei titoli di testa!) fanno gridare al genio. Dopo i capolavori precedenti, non mi sarei mai aspettato una pellicola tanto riuscita. Spero possa arrivare anche nelle sale italiane.

La regia di Park Chan-wook non si discute, e mi associo anch'io con la bella e puntuale definizione data dalla redazione.. Con il rischio di beccarmi mille critiche, però, dissento dalla scelta "americana" della produzione.. Una produzione autoctona, con ambientazione e attori coreani, avrebbe reso molto di più.. Per una volta un film senza sceriffi, 911 e bulletti liceali.. Per questo do 7 quando avrei potuto dare un voto più alto. Forse pecco di eccessiva sincerità in questo mio giudizio, ma Park Chan-wook è tra i miei registi preferiti, pertanto glielo devo..

The Wall è sempre stato il mio LP preferito, pertanto mi sono avvicinato con cautela a questa pellicola, della quale però.. Sono rimasto estremamente colpito. Quel che colpisce di più, in particolare, è la forza espressiva, che sembra far vestire, allo spettatore, i panni di Pink. Non si possono non citare i meravigliosi disegni di Gerald Scarfe. Consigliatissimo

Quando parlo di questo film, tutti mi dicono che in effetti sì, non è male.. Ma che non
regge il paragone con Oldboy.. Mmm, io non ne sono tanto convinto.. La scelta del personaggio sordomuto, quei lunghi silenzi.. Conferiscono al film, già appassionante e scritto divinamente, una poeticità che raramente si vede su pellicola. Secondo me i due film sono perlomeno alla pari