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Adele H., figlia del grande scrittore Victor Hugo, sembra essere un personaggio uscito da un romanzo ottocentesco. Travolta dai suoi sentimenti arriva a sacrificare la sua giovinezza, i suoi affetti e la sua dignità giungendo alla pazzia. Film basato su una storia vera ma con un'atmosfera che lo rendo quasi un romanzo. Vicotr Hugo, personaggio in absentia di cui si sentirà solo la voce ed evocato dalla corrispondenza epistolare con figlia, riesce ad inquadrare il film nel periodo storico dando maggior veridicità agli avvenimenti narrati e sembra quasi il narratore di un suo romanzo. Il regista riesce a scavare nell'interiorità della protagonista contrapponendo l'animo tormentato e appassionato di Adele alla cinica fredezza e lucidità del suo amato. Da vedere!
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Film un po' lento. Il personaggio di Page è forse quello più riuscito e più vero rispetto agli altri. Albert Nobbs, il protagonista, è un personaggio totalmente alienato, che porta una maschera che invece di dargli la libertà sperata finisce per imprigionarlo in una vita priva di gioie che lo soffocherà. E' la società ad aver portato Nobbs a questa scelta, una società che con le sue regole bigotte e il suo perbenismo sociale costringe la maggior parte dei personaggi ad una esistenza infelice, obbligati a scegliere tra l'essere e l'apparire. Davanti a questa scelta solo sue personaggi forse riusciranno a salvarsi, Page e il medico, che non accetteranno di subordinarsi alle regole sociali evitando così una vita meschina.
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