Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

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Nickname
Clavius
Medaglia d'argento
Età
50
Sesso
Città
Reggio Emilia




Scopri tutti i voti di Clavius
Tutti i Commenti e i Voti di
PIÙ RECENTI   pag.  1  2  3  4  5  6  7   PIÙ VECCHI
Film: Perfetti sconosciuti 21 Febbraio ore 23:23
1 3
voto al film:   6

Costruito seguendo i dettami della commedia degli equivoci che gira attorno alla vita sessuale dei protagonisti. Tutto ambientato in un interno, ambisce a vivisezionare le esistenze di un gruppo di amici e portarne alla luce i lati oscuri. Gli eccessi della scrittura vengono ridimensionati dal bel finale. Finale che seppur rappresenta una scelta facile, riesce tutto sommato a lasciare quel retrogusto amarissimo alla visione che è anche il vero intento del regista. I caratteri (anche se stereotipati) funzionano, gli attori sono efficaci (in particolare Mastrandrea al quale sono riservate le battute più efficaci), le riprese televisive non spiccano per originalità. Nel complesso un prodotto dignitoso.
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Film: Dio esiste e vive a Bruxell... 10 Febbraio ore 00:07
voto al film:   6

Fiaba grottesca che ha il difetto di essere ingenua (e in alcuni momenti sembra essere consapevolmente ingenua!!). Troppo spesso infatti strizza l'occhio alla sala. E' una pellicola molto costruita ma qua e là tra le sue maglie si scorge qualche sprazzo di poesia. E non manca neppure la sottile malinconia presente da sempre nell'opera di questo autore cantore della vita: quel suo sguardo disincantato verso la morte, destino comune da cui scaturiscono le riflessioni di sé più profonde e sincere.
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Film: The Hateful Eight 8 Febbraio ore 00:26
1 12
voto al film:   4

E' quasi inutile perdere tempo nel discorrere di questo film. E' talmente lontano da una qualsiasi forma di gusto da diventare superfluo. Pure nella tanto decantata musica (vaghissima eco delle meravigliose colonne sonore di Morricone). E' un film inutile e stupido. Non è ironico ma semmai volgare senza alcuna intelligenza. Nonostante lo splatter di serie b che anima la seconda parte, lascia del tutto indifferenti, non riesce nemmeno a rimuginare. La causa è la pessima scrittura che caratterizza tutte le situazioni. E' un affronto all'intelligenza, è una presa per i fondelli, è l'esempio supremo di un cinema così bolso che necessita, per respirare, di fare saltare cervella, vomitare sangue e infarcirsi di battute misogine. Senza alcun equilibrio, a tratti improvvisato (nell'accezione negativa del termine), ma soprattutto senza alcun senso. E non mi si dica che il senso sia nel non averne. Purtroppo per Tarantino anche il demenziale richiede un'intelligenza che lui non ha. Terribile.
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Film: Laurence Anyways 4 Febbraio ore 09:32
2
voto al film:   8,5

Melodramma sfolgorante, creazione di un giovanissimo regista ispirato, materia incandescente resa con abilità tecnica (basti pensare all'uso geniale delle musiche), ma anche urgenza personale di raccontare (trasfigurandola) la vita. Sulle montagne russe dell'emotività, condotti con mano sicura da uno dei talenti più interessanti del cinema contemporaneo.
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Film: Francofonia 4 Febbraio ore 01:53
1
voto al film:   4,5

Insopportabilmente pedante, storicamente scorretto, visivamente a tratti ridicolo. Verbosissimo nonostante il soggetto si prestasse a fare delle immagini il centro dell'opera. Non è poesia e nemmeno saggio storico, ma la solita (e ormai noiosa) tiritera che dipinge il nazismo come il supremo dei mali; reo in questo caso di aver messo a repentaglio per ignoranza le meraviglie dell'Hermitage e per ingordigia quelle del Louvre. Il tutto imbastito con uno sperimentalismo da quattro soldi del quale sembrava capace solo il peggior Greenaway. Sfido sinceramente che lo si voglia rivedere con un qualche interesse. Sokurov è ahimè il prodotto di certa critica che sogna che dalla Russia ci arrivi un nuovo Tarkovskij, ed è incapace di ammettere che tra i due c'è un abisso intellettuale. Una critica che scambia una certa allure autorale come le stimmate del genio, mentre, gratta gratta, sotto la superficie non c'è quasi niente.
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Film: Revenant - Redivivo 19 Gennaio ore 00:54
6
voto al film:   6

Film muscolare e truculento. Tecnicamente è ben girato, magnificamente fotografato e con un notevole contrappunto musicale. Le interpretazioni sono convenzionali ed il realismo di molte sequenze vicino a quello del Trono di Spade. La qualità della sceneggiatura opinabile e di certo prevedibile. Ma Inarritu oramai conosce il grande pubblico (distratto e con poche pretese) e realizza una pellicola che, pur non brillando per originalità, mantiene desta l'attenzione grazie agli indubbi meriti tecnici.
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Film: Little sister 19 Gennaio ore 00:39
1
voto al film:   5

Le attrici ce la mettono tutta (e sono anche piuttosto brave) ma il film non decolla mai. La storia è piena di intenzioni per raccontare una vicenda dominata dai buoni sentimenti ma si rivela soporifera ed inconsistente. Ho la sensazione che alcuni confondano la leggerezza con l'impalpabilità...
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Film: Carol 10 Gennaio ore 01:43
1 3
voto al film:   5,5

Un melodramma troppo algido per avvincere. Una vicenda saffica ambientata negli anni 40 troppo calligrafica per sembrare realistica. L'interpretazione delle protagoniste (in particolare di Blanchett) troppo affettata per essere credibile. E' davvero coraggioso un film solo perché affronta l'amore tra due donne? In questo caso se questo stesso lavoro di Haynes si fosse concentrato su un amore eterosessuale, sarebbe stato un concentrato di banalità già viste. Di maniera.
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Film: Quo vado? 10 Gennaio ore 01:17
5
voto al film:   6

Zalone è un tipo simpatico. Lo sapevamo. E a suo modo anche acuto come dimostrano alcuni passaggi tra l'irriverente ed il pungente di questa sua ultima fatica. E' troppo intelligente per non sapere che il suo deve essere un film senza pretese intellettuali se vuole essere anche un grande successo commerciale. Dubito che intenda essere ricordato tra i grandi del cinema di casa nostra. Ma anche dando sfogo alla visione più settaria che ho del cinema, anche facendo spallucce ai fenomeni di massa o guardando con supponente spregio il genere comico, non si può non ammettere che il film, nonostante la sua grana grossa complessiva, sappia essere qua e là sottilmente sfrontato. E soprattutto funziona.
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Film: The Grandmaster 9 Dicembre ore 15:43
2
voto al film:   5,5

Si riscatta nel finale dove imparano i toni melodrammatici che restituiscono un colore ad un film che per il resto rimane ingolfato tra sfide di arti marziali con mosse da videogame o magna. La fotografia è raffinata e la mano di questo grande regista si nota ma vorrebbe strafare e finisce con l'essere convincente solo nelle rare (ma intensissime) scene intime.
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Film: La classe - Entre les murs 9 Dicembre ore 15:33
1
voto al film:   7

2 ore in cui si condensano i 9 mesi di un intero anno scolastico in una scuola della periferia parigina. Non si esce mai da quelle mura (col rischio di annoiare mortalmente) eppure Cantet compie un'operazione convincente che tiene l'attenzione dello spettatore sempre desta. Non ci sono pedanterie e banalità nel racconto di un gruppo di adolescenti di inizio 2000 col loro carico di contraddizioni e disagi. E' lo specchio nitido e realista di una società confusa dannatamente difficile da controllare, e nello stesso tempo è la rappresentazione di una sfida stimolante ed imprescindibile.
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Film: 45 anni 16 Novembre ore 16:03
2
voto al film:   7

Coppia di attori maturi che conoscono bene il mestiere, ben diretti in un film implacabile nel mostrare come non si è mai in controllo delle proprie esistenze. Il finale ha il sapore della tragedia, di una tragedia soffocata, subdola, inquietante. E' la tragedia della rivelazione intima che molto ci sfugge nella vita, molto ignoriamo di noi e degli altri e che se anche si organizza con precisione la festa di 45 anni insieme, si è costretti a tacere al mondo (ma non a noi stessi) ciò che conosciamo. Si esce dalla sala con uno sconsolato senso di solitudine appiccicato alla pelle.
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Film: Dheepan 2 Novembre ore 23:20
2
voto al film:   6,5

Gli ultimi, i reietti, le periferie, gli emarginati, i poveri, i malati, i soccombenti, i violenti... Ci sono tutte le categorie a cui il cinema di Audiard attinge da sempre. Il caso vuole che proprio uno dei suoi film più deboli gli abbia permesso di ottenere il riconoscimento più prestigioso della sua carriera. Eppure anche in questa pellicola ci sono parecchi spunti di riflessione sull'umanità di questo inizio millennio, sui diritti violati a tutte le latitudini, sui nodi irrisolti del progresso senza sviluppo che produce le meste e violentissime periferie delle nostre città. Anche in questo film occupa un grande spazio il racconto dei corpi, delle loro sofferenze, delle loro infermità, dei loro odori. Audiard si conferma cineasta materico senza però raggiungere le vette di altre sue pellicole.
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Film: Life 16 Ottobre ore 00:13
1 1
voto al film:   5

Biopic che vorrebbe raccontare la storia di amicizia tra due giovani nell'America degli anni 50: Dean e Stock. Ma non ci riesce. Dell'operazione resta solo l'imbarazzante interpretazione di DeHaan che fa assomigliare Jimmy ad una vecchia lesbica. Involontariamente comico.
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Film: Black Mass 15 Ottobre ore 23:58
1
voto al film:   6

Niente di nuovo sotto il sole. Gangster movie che romanza una vicenda realmente accaduta. Lo fa seguendo pedissequamente tutti i cliché del genere ma senza incidere come invece avveniva nel cinema di Scorsese. Imbarazzante il trucco di Depp. Nel complesso è un compitino ben fatto che si lascia guardare e subito dopo dimenticare.
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Film: The Program 14 Ottobre ore 01:00
2 1
voto al film:   5

Didascalico racconto della parabola di un ex sportivo. E' un film molto meno efficace di un qualunque documentario sul tema. Frears perde la ghiotta occasione di raccontare un grande dramma individuale che fu nel contempo uno shock collettivo. Resta tutto in superficie, tutto corre verso il finale noto senza scossoni , senza dubbi, ma anche senza spiegazioni o riflessioni. Non emerge l'uomo, né l'atleta, né l'ambiente, né l'epoca. Le imprese sportive sono semplicemente elencate e le malefatte appena suggerite e non motivate. Non c'è traccia del dramma privato e nemmeno della caduta del mito. Insomma c'è il minimo indispensabile per far riaffiorare dalla memoria gli eventi che si vorrebbe rievocare, ma senza dare loro alcuno spessore narrativo. Inutile.
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Film: Sicario 2 Ottobre ore 16:18
2
voto al film:   6

Un film fatto di confini. Ambientato tra gli Stati Uniti e il Messico è una storia dove bene e male non si distinguono, dove ciò che è permesso si confonde con ciò che è vietato, dove ciò che appare non sempre è vero. I temi sono impegnativi e l'impianto del film di genere è l'ideale per contenerli. Villeneuve si conferma regista capace ma in questo caso, nonostante le nobili intenzioni, la sensazione è che la cura nell'inscenare le belle sequenze d'azione, tolga respiro alla storia che di volta in volta si fa a tratti contorta e a tratti approssimativa. Sono sempre più lontani i tempi de "La donna che canta" dove la sceneggiatura era padrona della visionarietà di questo interessante autore canadese. Di questa prova resta il talento visivo e un discreto senso del ritmo. Davvero una pellicola al confine tra ordinario e autorale.
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Film: Everest 2 Ottobre ore 01:54
1 1
voto al film:   5,5

Si inserisce nel lotto di quei film che si sono presi la briga di romanzare qualche evento catastrofico realmente avvenuto. Avevamo già visto i sopravvissuti a disastri aerei così come ad incredibili naufragi, qui è la volta di una sfortunata cordata che negli anni '90 sfidò l'Everest. Il film è un'avventura senza grandi pretese e con molte libertà nella messa in scena. E' un film troppo rumoroso per i miei gusti, con gente che parla continuamente (ed incredibilmente) anche ad 8000 metri. E' un peccato, sarebbe stato uno splendido soggetto riducendo gli inutili siparietti poco credibili e lasciando spazio agli assordanti silenzi di chi decide di affrontare imprese di questa portata. Non esistono veri momenti in cui questa esperienza titanica sia vissuta in solitudine, come immagino avvenga nella realtà. La necessità di rendere la pellicola digeribile a tutti gli stomaci, finisce col renderla alquanto sciarpa, identica alla moltitudine dei prodotti d'avventura che tempesta le sale.
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Film: La prima luce 30 Settembre ore 23:20
2
voto al film:   4,5

Nel tentativo di eliminare ogni tratto melodrammatico e di ridurre al minimo gli elementi emotivi, Marra ottiene solo il risultato di dar vita ad un film piatto che soprattutto nella prima metà si avvita in dialoghi logori e situazioni irritanti al limite del sopportabile. Manca il ritmo. Un ritmo qualunque. Tutto sembra fermo, immobile. Nello stesso tempo non c'è nemmeno la volontà di compiere un esercizio di stile. Non trovo scusanti, insomma. Le riprese sono televisive, il parco attori di quart'ordine, la scrittura dozzinale. Una noia mortale. Viene spontaneo domandarsi cosa spinga un autore ad adottare un tema tanto serio e doloroso per tradurlo in immagini così banali, che non commuovono ma nemmeno fanno riflettere. Stancamente e senza colpi d'ala ci si ritrova faticosamente al termine di una storia che avrei preferito non mi venisse raccontata.
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Film: Inside Out 21 Settembre ore 01:22
3 1
voto al film:   7

Racconta cose scontate ma ha il merito di farlo bene. Che la nostra persona sia costituita da più volti, che ci occorra tutta la gamma dei sentimenti per sopravvivere, che esistano tratti di noi che vanno perduti crescendo lo sapevamo. Ma si fatica a credere che si possa raccontare tutto questo attraverso la leggerezza e l'umorismo propri di un prodotto di animazione, capace di stimolare la fantasia dei più piccoli quanto l'emotività dei più grandi.
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Film: Forza Maggiore 13 Maggio ore 23:36
2
voto al film:   7

Famiglia svedese in vacanza sulle alpi francesi, entra in crisi dopo la fuga del capofamiglia di fronte ad una slavina. Attraverso una messa in scena rigorosa, immagini dominate dalle linee pulite, dialoghi sobri e pungenti, uno humor nero e caustico, viene impietosamente messa in scena la debolezza del maschio. La forza maggiore del titolo è da un lato l'istinto incontenibile, capace di far emergere i lati più inconfessabili e le debolezze più imbarazzanti di ciascuno di noi. Ma la forza maggiore è anche quella che sembrano possedere le donne, istintive allo stesso modo ma meno inclini alla menzogna dei sentimenti di quanto non lo siano i maschi. La chiusura sembra consolatoria dopo la frattura che appariva insaldabile. Ma forse sembra solamente...
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Film: Mia madre 16 Aprile ore 23:47
6
voto al film:   6,5

Si respira un senso di incompiutezza nell'ultima opera di Moretti. Il tema dell'inadeguatezza il regista l'aveva già affrontato in altri film, anche recenti. Riducendo al minimo la sua ironia corrosiva e ritornando ad atmosfere più intime, Moretti si mette in discussione. Pare voler abdicare al ruolo che in molti momenti il cinema italiano e parte "dell'intelligenza" nostrana voleva assegnargli. Lo smarrimento ed il senso di amara insoddisfazione della protagonista, sono il segno di una crisi che attanaglia lo stesso Moretti. "Mia madre" è un film stanco, che rifugge la retorica, vorrebbe raccontare qualcosa ma non trova le parole per dirlo come sembrano suggerire le versioni di latino imprecise o i dialoghi surreali in un italiano maccheronico con Turturro. Di questa crisi esistenziale ancora una volta ne è testimone la morte dapprima coi suoi presagi onirici ed infine palesandosi in maniera tanto naturale quanto inevitabile. Film della maturità o del tramonto?
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Film: Profondo rosso 10 Marzo ore 00:13
1
voto al film:   8

Visivamente è un'opera superlativa, straordinari i movimenti di camera, sublime la fotografia, impeccabile e rivoluzionario il montaggio, immortale la colonna sonora. Viene voglia di ignorare la scrittura a tratti approssimativa e le differenze nella qualità degli interpreti per soffermarsi sulla fattura di un film horror diventato da subito uno dei modelli più copiati del genere. Dopo 40 anni rivederlo in sala è stata una piacevole sorpresa capace di esaltarne l'estetica. Peccato che nel resto della carriera di Argento non vi sia traccia di un'opera tanto raffinata.
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Film: Vizio di forma 2 Marzo ore 18:21
3 1
voto al film:   6,5

L'ultima fatica di Anderson è un noir lisergico ambientato nel 1970, all'inizio di un decennio che vedrà evaporare tutte le fantastiche aspettative dei meravigliosi '60. Non ha il sapore crepuscolare delle pellicole di Altman e nemmeno il gusto grottesco del Lebowski dei Coen ma riesce a rendere gli sviluppi di un'indagine astrusa dominata da allucinazioni e personaggi usciti direttamente da un trip. Portare al cinema Pynchon è certamente un'impresa ed è arduo proporre la ridda di personaggi atipici che popolano le sue pagine. E' lontano l'Anderson con le idee chiare che dominava i suoi primi lavori. Qui ci si trova di fronte ad un film che qua e là sbanda e prende la mano al suo creatore in un gioco che alla fine risulta tutto sommato funzionale ad un giallo che dopo aver girato vorticosamente su stesso porta da nessuna parte. Uno spaccato sopra le righe della California hippie che fu, un omaggio ad un'epoca dominata dalla spensieratezza e dalla fantasia.
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Film: Birdman 13 Febbraio ore 00:43
5 4
voto al film:   7,5

Come ci si rassegna al tempo che passa? Quale formula è la migliore per accomiatarsi? Con una pellicola matura e di grande impatto visivo, Innaritu racconta lo spaesamento che è di ognuno nello scoprire la distanza che c'è tra l'immagine che diamo di noi e l'essenza di ciò che siamo. Così fino all'ultimo respiro il dilemma di Riggan riempie il film, la sua è una personalità mai a fuoco e sempre divisa tra il desiderio di essere un altro e l'accettazione del proprio limite.
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