Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Un amore all'improvviso

Scrivi un Commento COMMENTA Vota il film 2 VOTI Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Un amore all'improvviso
titolo originale The Time Traveler's Wife
nazione U.S.A.
anno 2009
regia Robert Schwentke
genere Sentimentale
durata 107 min.
distribuzione 01 Distribution
cast E. Bana (Henry DeTamble) • R. McAdams (Clare Abshire) • M. Nolden (Annette DeTamble) • A. Howard (Richard DeTamble) • M. Jane (Charisse) • R. Livingston (Gomez) • B. Bisson (Mark Abshire) • M. Castle (Alicia Abshire)
sceneggiatura B. Rubin
musiche M. Danna
fotografia F. Ballhaus
montaggio T. Noble
uscita nelle sale 2 Ottobre 2009
media voti redazione
Un amore all'improvviso Trama del film
Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Audrey Niffenegger e basato sull’Odissea, "Un amore all'improvviso" è la storia di una relazione tra una donna e un uomo dotato di un gene che gli permette di viaggiare nel tempo, possibilità che sfrutta per andare avanti e indietro nella vita della donna.
Recensione “Un amore all'improvviso”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 5)
Dopo essersi affrontati faccia a faccia in “Troy”, Brad Pitt ed Eric Bana rivisitano il concetto di tempo quale orologio della vita, stavolta a distanza. Ma anche stavolta a spuntarla è il biondo Brad: “Un amore all’improvviso” è il film perfetto per rivalutare “Il curioso caso di Benjamin Button”, cui si avvicina per ambizione ma non per la pulizia e il senso – non sempre gradevole – di perfezione che emana. Se la cosa peggiore è la scelta del titolo italiano, ridicolo rispetto all’originale “The time traveller’s wife” che quantomeno poneva al centro dell’attenzione l’unico personaggio un minimo interessante, il film si salva solo a tratti – ad esempio nella scena del matrimonio – virando troppo spesso verso il melenso, fino ad oltrepassare la linea di non-ritorno. Imperdibile il materiale pubblicitario e per la stampa che parla di “rara anomalia genetica”...
Lo spunto rimane interessante, e probabilmente il romanzo dal quale è tratto ha delle qualità (ma l’Odissea citata nella trama non c’entra nulla): una regia assente e una sceneggiatura irritante (Bruce Joel Rubin è lo stesso di “Ghost”, per intenderci) fanno di questa commedia sentimentale l’ennesimo sottoprodotto di una cultura interessata soltanto al botteghino, dunque alla replica incessante dei prodotti vincenti.
Pour parler: le mamme americane devono guidare davvero male se si schiantano nella prima scena di così tanti film...
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) stagnola 4 Settembre 2012 ore 12:11
voto al film:   6

Utente di Base (39 Commenti, 54% gradimento) bartman 21 Aprile 2011 ore 17:24
voto al film:   5,5

Ultime Schede