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Recensione: Certi bambini

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Certi bambini
titolo originale Certi bambini
nazione Italia
anno 2004
regia Antonio FrazziAndrea Frazzi
genere Drammatico
durata 94 min.
distribuzione Mikado Film
cast G. Di Gennaro (Rosario) • C. Recano (Damiano) • A. Paglia (Santino) • S. Solli (Casaluce)
sceneggiatura A. FrazziA. FrazziD. De Silva
musiche Almamegretta
fotografia P. Carnera
montaggio C. Cutry
media voti redazione
Certi bambini Trama del film
Rosario ha 11 anni e abita in un condominio nella periferia di Napoli insieme alla nonna Liliana, vecchia e malata. Il ragazzo passa le sue giornate trascinandosi tra sale giochi, brutte paninoteche, piccoli reati, roulette russe improvvisate sulla tangenziale. Frequenta anche un centro di accoglienza, gestito da volontari, che aiuta le famiglie in difficoltà. Le sue figure di riferimento sono così Damiano, un bullo del quartiere, e Santino, un volontario del centro, dove un giorno Rosario conosce Caterina. Si innamora di lei e la sua vita sembra cambiare in meglio, ma poi una serie di avvenimenti negativi lo getta definitivamente nelle braccia della malavita.
Recensione “Certi bambini”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"Dobbiamo uscire tutti per le strade, far vedere che non abbiamo paura ed è fatto."

Certi bambini crescono in una famiglia disagiata e non riescono a ribellarsi al difficile ambiente in cui vivono. Certi bambini sostituiscono il piacere della fantasia con l’ebbrezza dell'omicidio per diventare "grandi". Certi bambini fanno a gara ad attraversare l'autostrada senza farsi investire. Tra il Burger King e la sala giochi "Las Vegas", certi bambini bevono, fumano, scippano, fanno sesso a pagamento.
Basato sull'omonimo romanzo di Diego De Silva, "Certi bambini" è il secondo lungometraggio dei fratelli Frazzi che, a partire dall'uso del CinemaScope, realizzano un film capace di catturare lo spettatore e avvolgerlo in un'atmosfera di continua tensione.
Un film profondo e sofferto. La storia di un bambino, la storia celata di una Napoli dura e sfaccettata, composta da obiettori che lavorano nei centri di accoglienza e pedofili che comandano una banda di piccoli criminali. C'è la camorra e ci sono quei sentimenti abbandonati all'oblio di una vita violenta.
Partendo dai classici stereotipi della Napoli cinematografica, i fratelli Frazzi descrivono e spiegano le radici della violenza evitando tanto la tentazione del film-cronaca quanto moralismi e scorciatoie ad effetto, e colpendo con giusto equilibrio gli occhi, la testa e il cuore di chi osserva. Sprigionano specchi potenti della bestialità di "certi adulti" e condannano una società che ha inesorabilmente fallito.
David di Donatello 2005 a Rosario Rinaldo come Miglior Produttore e a Claudio Cutry come Miglior Montatore.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (13 Commenti, 58% gradimento) Palopa 7 Marzo 2012 ore 13:39
voto al film:   7

Utente di Base (7 Commenti, 85% gradimento) angelonero 5 Gennaio 2012 ore 17:16
voto al film:   7,5

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