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Recensione: Charlie Bartlett

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Charlie Bartlett
titolo originale Charlie Bartlett
nazione U.S.A.
anno 2008
regia Jon Poll
genere Commedia
durata 96 min.
distribuzione DNC
cast A. Yelchin (Charlie Bartlett) • R. Downey jr. (Preside) • H. Davis (Marilyn Bartlett) • K. Dennings (Susan Gardner) • T. Hilton (Murphey Bivens) • I. Davé (Henry Freemont)
sceneggiatura G. Nash
musiche C. Beck
fotografia P. Sarossy
montaggio A. Baumgarten
uscita nelle sale 30 Maggio 2008
media voti redazione
Charlie Bartlett Trama del film
Il giovane Charlie Bartlett è stato cacciato da tutti gli istituti privati in cui la sua famiglia benestante lo aveva mandato a studiare. Per cercare di calmare il suo carattere esuberante, lo hanno affidato alle cure di uno psichiatra e ora lo hanno iscritto ad una scuola pubblica. Charlie, dopo il difficile impatto con i nuovi compagni, si guadagna ben presto la popolarità grazie ad un attenta osservazione e ad un ingegnoso espediente: resosi conto del disagio che dilaga tra i suoi compagni, tutti affetti da qualche disturbo della psiche tipico dei giovani moderni, si improvvisa a sua volta psicologo e trasforma il bagno dei maschi nel suo studio dove ricevere i 'pazienti', ma soprattutto inizia a spacciare le 'pillole miracolose' che di volta in volta si fa prescrivere dal suo medico curante. Tuttavia, il brillante e intraprendente Charlie non ha fatto i conti con l'astuto e inflessibile preside.
Recensione “Charlie Bartlett”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 6)
La farsa si è fatta satira dapprima, ed ora commedia, o forse 'tragicommedia'. Nel genere ironia e derisione, evviva il nonsenso, un calcio alle 'istituzioni' ed uno smacco agli utopici benpensanti: quella di "Charlie Bartlett" è la storia di un 'innocuo' studente indisciplinato, e del brillante ritratto comico dei suoi problemi esistenziali e quelli della sua generazione.
La finzione nel tipo d'immagine della fantasia che maggiormente ci dà l'impressione di 'verità': mai completamente svitato, mai veramente esilarante, la pellicola di Jon Poll è un film dalle situazioni, gli ambienti ben costruiti, curiosi e sapienti come potrebbero essere quelli di un romanzo cinematografico alla Wes Anderson. Ciò che non si capisce esattamente è se questa intelligente quanto 'confusa' riflessione alla ricerca di un'identità 'beffarda' e l'invenzione di una forma 'sensoriale' convincente (l'osservazione dissacrante) dipenda dall'incapacità dell'autore di raggiungere una dimensione veramente critica ed assurda. Oppure, da una volontà precisa di frenare gli 'effetti espressivi': per situarsi in una zona di originalità più che a disposizione nel panorama convenzionale del cinema americano di questi tempi. Jon Poll è quindi padrone del proprio mestiere, più del contenitore che del contenuto: più compiaciuto che veramente coinvolto dalle sembianze 'intellettuali', fisiche e psicologiche di una storia 'informale'.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 25 Novembre 2016 ore 20:55
voto al film:   6

Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 5 Dicembre 2014 ore 14:28
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Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 9 Maggio 2014 ore 15:26
voto al film:   6

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