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"Bei Mian" (La schiena) fornisce una rilettura contemporanea e in chiave sorprendentemente horror della rivoluzione culturale e delle sue crudeli follie. Irrimediabilmente segnato nella psiche dal padre pittore e artista ufficiale di Mao, il protagonista si muove nel mondo delle gallerie d’arte, tra memorabilia dell’arte di propaganda che possono nascondere terribili segreti, ben celati dalla nuova follia cinese, quella consumistica. Segreti che sembrano incisi nella pelle stessa dei protagonisti. |
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