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Eva Harrington, ragazza di modesta condizione, piena d'entusiasmo per il teatro, riesce, per mezzo di Karen Lloyd, moglie d'un celebre commediografo, ad avvicinare Margo Channing, grande attrice quarantenne, ancora bella e trionfante. Coi suoi modi insinuanti, spacciandosi per la vedova d'un caduto, Eva riesce ad accaparrarsi le simpatie e ad assicurarsi la protezione di Margo, che l'accoglie in casa sua come segretaria. Una sera Margo arriva in ritardo per la recita e trova Eva, che sta leggendo la sua parte. Quando il giornalista Addison De Witt, il regista Bill Simpson e Karen esaltano il talento d'Eva, Margo sente il morso della gelosia. Qualche tempo dopo, Karen, con uno stratagemma, rende impossibile a Margo di partecipare alla recita: Eva la sostituisce ottenendo un successo trionfale. Nella sua recensione, Addison leva alle stelle Eva, usando frasi offensive nei riguardi di Margo. Eva trionfa come artista e riceverà il premio annuale per la migliore interpretazione; ma il suo basso arrivismo non è piu' un segreto. Invano essa si lusinga di poter rubare a Karen il marito: se essa è riuscita ad occupare fraudolentemente il posto di Margo, ha già presso di sè una finta amica, che la tradirà al momento opportuno come lei ha tradito Margo. |
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Dal 20 al 29 dicembre 2013 MIC – Museo Interattivo del Cinema presenta la rassegna Gli occhi di Bette Davis dedicata all’attrice Bette (Ruth Elizabeth) Davis, che a soli ventitré anni varcò la soglia di Hollywood per cimentarsi nel ruolo di diverse personalità femminili.
Bette Davis possedeva una tal capacità di trasformazione e di assimilazione dei ruoli che le permise di trovare parti significative in ogni stagione della sua esistenza, passando, con eguale bravura, dalla commedia al dramma ed al melodramma, rigenerando storie e dando spessore umano a vicende con le variegate risorse della sua recitazione, grazie alla genialità del temperamento, all'inflessibile autodisciplina artistica e allo sguardo ambiguo che sempre l’hanno caratterizzata.
Un talento variamente modulato in film degli anni ’30 e ’40 diretta da William Wyler come “La figlia del vento”, che vede Bette Davis nei panni di una giovane stravagante ed autoritaria della New Orleans della metà Ottocento, e “Piccole Volpi”, uno dei più perfetti esempi di teatro che diventa cinema. Il film, che riceverà sette nomination agli Oscar, mostra la fedeltà del regista non solo al dramma di Lilian Hellman, ma anche alla scenogra [...] |