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"Non c’è nessuno come lui. Si può imitarlo o esserne influenzati, ma è impossibile da raggiungere o da ingabbiare. Altman è imprevedibile e segue un fiume tutto suo. È un uomo testardo, generoso, facile al capriccio, ma pronto a offrire conforto, e ha il migliore sorriso mai sfoggiato da un regista. Un uomo di Kansas City che ha fatto la guerra, ha marchiato cani, ha scritto canzoni e si è messo a litigare con i produttori. Un uomo che sa il fatto suo e che evita le stronzate come la peste”.
Così Paul Thomas Anderson (amico del regista e prefatore della biografia) presentando Bob Altman, Premio Oscar alla carriera - ricevuto nel 2006 all’età di 81 anni - autore di capolavori come "M*A*S*H*", "Nashville", "I protagonisti", "America oggi", "Quintet", "Gosford Park", vincitore di una Palma d’oro, di un Orso d’oro, di un Leone d’oro e di un Golden Globe.
Robert Bernard Altman è una pietra miliare della storia del cinema. Nella sua biografia, in libreria in occasione del primo anniversario della sua scomparsa, avvenuta a Los Angeles il 20 novembre 2006, Altman ripercorre, dagli esordi come sceneggiatore fino a "Radio America", una carriera fortunata e ricca di riconoscimenti ma anche avventurosa e faticosa, offrendoci con fascino e franchezza l’autoritratto di un uomo idealista, genio irriverente, indimenticabile istrione.
“Sono stato molto fortunato nella mia carriera. Non ho mai dovuto dirigere un film che non avevo scelto o sviluppato. Il mio amore per il cinema mi ha dato una chiave d'accesso al mondo e alla condizione umana". Robert Altman |
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