Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: La regola del sospetto

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La regola del sospetto
titolo originale The recruit
nazione U.S.A.
anno 2003
regia Roger Donaldson
genere Thriller
durata 115 min.
distribuzione Buena Vista International
cast A. Pacino (Walter Burke) • C. Farrell (James Clayton) • B. Moynahan (Layla) • G. Macht (Zack)
sceneggiatura R. TowneK. WimmerM. Glazer
musiche K. Badelt
fotografia S. Dryburgh
montaggio D. Rosenbloom
media voti redazione
La regola del sospetto Trama del film
James Clayton è un giovane molto brillante appena assunto dalla CIA. La sua non comune intelligenza attrae l'attenzione del veterano Walter Burke che lo aiuta a capire i difficili ingranaggi del lavoro e il modo di superare i numerosi ostacoli. Grazie all'aiuto di Burke, Clayton viene assegnato ad uno speciale dipartimento.
Recensione “La regola del sospetto”
a cura di Vaniel Maestosi  (voto: 6)
“Niente è ciò che sembra”

Spesso, forse sempre, nei film americani sulla “divina” CIA la realtà appare come un mondo infido, nel quale si rischia di essere trascinati via da miraggi straordinariamente verosimili che si trasformano però rapidamente in gorghi mortali e truccati. Regola numero uno appunto il continuo sospetto, il continuo tradimento, scheletri nell’armadio e fantasmi che continuamente sgusciano dalla strada. Uno di loro è il protagonista giovane mago del computer e non solo, James Clayton. Colin Farrel è bravo ma spesso dimentica che non basta solo la presenza a dare spessore ad una scena.
Un giorno lo avvicina il misterioso Walter Burke, facendogli intendere di conoscere molte cose sul padre morto e vissuto misteriosamente. L’esca raggiunge il suo scopo e il giovane si ritrova, senza neanche sapere come, reclutato in una scuola di addestramento della CIA. Su suo padre scopre ben poco, ma in compenso viene catapultato in un gioco di specchi paranoico e surreale, ulteriormente complicato dal fatto che James s’innamora di un’affascinante e ambigua compagna di corso.
Il regista Donaldson conosce bene il genere e in effetti consegna allo spettatore un meccanismo oliato e godibile e un Al Pacino come sempre imbattibile per questi ruoli. L’appunto che si può fare invece è nella storia, se il film regge la trama non sussiste, surreale dall’inizio alla fine, con colpi di scena prevedibili e troppo “concettualmente americani”
In conclusione: il film è vedibile ma il cervello funziona meno che in altre occasioni.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (30 Commenti, 60% gradimento) simonani 16 Ottobre 2014 ore 21:30
voto al film:   6,5

Medaglia di Bronzo (86 Commenti, 51% gradimento) Overlook Medaglia di Bronzo 7 Gennaio 2013 ore 01:08
voto al film:   7,5

Utente di Base (3 Commenti, 66% gradimento) Epo11 20 Ottobre 2011 ore 15:19
voto al film:   7

Medaglia d'Oro (238 Commenti, 42% gradimento) AlbertoM Medaglia d'Oro 29 Settembre 2011 ore 11:13
3 1
voto al film:   7

Un thriller che sicuramente non si può definire memorabile ma senza dubbio sopra la media di molti prodotti analoghi, che mette a confronto due attori che trovano subito l'alchimia giusta per coinvolgere lo spettatore...DA VEDERE
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