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Recensione: Il terzo tempo

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Il terzo tempo
titolo originale Il terzo tempo
nazione Italia
anno 2013
regia Enrico Maria Artale
genere Drammatico
durata / note 96 min. / opera prima
distribuzione Universal Pictures
cast S. Rocca (Teresa) • S. Cassetti (Vincenzo) • L. Richelmy (Samuel) • M. Laterza (Flavia) • E. Pesce (Roberto)
sceneggiatura E. ArtaleF. CenniL. Giordano
musiche Ronin
fotografia F. Di Giacomo
montaggio P. Landolfi
uscita nelle sale 21 Novembre 2013
media voti redazione
Il terzo tempo Trama del film
Samuel è un ragazzo nato e cresciuto in condizioni difficili e violente che ha trascorso già diversi anni entrando e uscendo dal carcere. Il magistrato di sorveglianza, finito l’ennesimo periodo di reclusione, lo inserisce in un programma di riabilitazione presso un’azienda agricola. Il suo supervisore è l’assistente sociale Vincenzo, il quale, dopo la morte della moglie, fatica a ristabilire un certo equilibrio nella sua esistenza: si divide tra il lavoro, una figlia adolescente e l’incarico di allenatore della squadra locale di rugby. Samuel si adatta difficilmente alle regole dell’azienda agricola e il rapporto con Vincenzo si rivela da subito problematico. Ex campione di rugby, Vincenzo intuisce le potenzialità sportive del ragazzo e lo convince a provare a cimentarsi in mischie, calci piazzati e mete. I primi allenamenti sono un fallimento, Samuel non lega con i compagni e la mentalità del “gioco di squadra” non gli appartiene. Le tensioni e le incomprensioni tra Vincenzo e Samuel non diminuiscono e il legame che il ragazzo crea con Flavia, figlia dell’allenatore, peggiora il tutto. Giorno dopo giorno, però, Samuel capisce di aver trovato nello sport nuovi e sani stimoli, una possibilità di riscatto grazie alla palla ovale e una nuova vita nell’affiatamento con i compagni di squadra e nell’amore di Flavia.
Scheda a cura di Glauco Almonte










Non solo un esordio che mostra bello stile, padronanza del mezzo e poche incertezze: "Il terzo tempo" non sfigura messo a confronto con i pochi film su uno sport - in questo caso il rugby - riusciti. Ottime le sequenze di gioco, affrontate con stile differente a seconda dell'atteggiamento del protagonista; godibile anche la storia di formazione del protagonista, personaggio non innovativo ma non eccessivamente stereotipizzato.
REGIA - MUSICHE - RITMO - IMPEGNO - SCENOGRAFIA
SCENEGGIATURA - ORIGINALITÀ
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (19 Commenti, 57% gradimento) runner59 27 Aprile 2015 ore 16:22
voto al film:   7

Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 18 Marzo 2015 ore 23:27
voto al film:   6

Medaglia d'Oro (376 Commenti, 59% gradimento) brata Medaglia d'Oro 20 Aprile 2014 ore 07:54
voto al film:   7

Film che tratta argomenti visti e rivisti ma ha il pregio di parlare di uno sport poco conosciuto ( il rugby). Il vero punto di forza è proprio quello, il fatto di fare squadra sia in campo che fuori dal campo sarà per il protagonista la molla che lo farà cambiare. Belle le inquadrature delle partite e buone le interpretazioni. Per essere un opera prima vale la pena.
Utente di Base (12 Commenti, 50% gradimento) Tesla 19 Gennaio 2014 ore 08:51
voto al film:   7

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